Anomalia che va rimossa. I Tavoli di crisi sono scesi da 55 a 33
“I gruppi di imprese a gestione straordinaria sono attualmente 116, ma di essi solo nove sono in esercizio di impresa. Cioè solo nove di loro hanno un’attività produttiva in corso o occupati in cassa integrazione, mentre oltre il 90% sono in liquidazione, in alcuni casi anche da trent’anni”.
Queste le parole del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in audizione della Commissione Attività produttive della Camera.
Il Ministro ha sottolineato che si tratta di una “situazione straordinaria e che è stata tollerata da altri dirigenti e deve essere rimossa. Quelli che potrebbero avere procedure anomale di gestione della risoluzione dei contratti, o soluzioni industriali, sono Abramo, Fiber, Ncr, La Perla, Piaggio, Work Service Group, Ilva, Acciaierie d’Italia e Blutec”.
Il Ministro ha rilevato che la situazione dei Tavoli di crisi “è nettamente migliorata. Molte situazioni di crisi sono state risolte. Il nostro impegno continua. Molto può essere fatto a livello locale”.
Attualmente sono attivi 33 Tavoli di crisi con 30.300 lavoratori e 22 Tavoli di monitoraggio con circa 15.000 lavoratori; nel 2022 erano aperti 55 Tavoli di crisi che interessavano oltre 80.000 lavoratori. Tra i Tavoli con risultati positivi ci sono Marelli, Wartsila, Iia e Termini Imerese.
Ciro Di Pietro
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