ROMA – Il Guardian affonda l’accordo “multimilionario tra Italia e Albania” per i migranti, “presentato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, come nuovo modello per l’istituzione di centri di accoglienza e detenzione per i richiedenti asilo al di fuori dell’Ue”. In un’analisi firmata dal corrispondente Lorenzo Tondo, scrive: “sembra che né von der Leyen né il primo ministro di estrema destra italiano, Giorgia Meloni, abbiano preso in considerazione la legge vigente”.
“L’imbarazzo dell’Italia per il progetto, definito dai partiti di opposizione un ‘fallimento totale’ che costerà circa 1 miliardo di euro in cinque anni, ha scatenato una disputa tra le autorità e i giudici, accusati dai partiti di estrema destra di ostacolare il progetto”.
“Eppure gli osservatori affermano che Meloni e i suoi alleati sapevano fin dall’inizio che c’era il rischio che l’accordo non funzionasse”. “Mesi prima della firma dell’accordo tra Albania e Italia, numerose ONG, accademici ed esperti avevano sollevato dubbi sul fatto che esso potesse essere considerato umano o addirittura legale secondo il diritto internazionale. I loro appelli sono stati ignorati”.
“Sembra probabile che affronterà ulteriori sfide legali, l’accordo sta diventando un fiasco. Secondo un sondaggio recente, il 55% degli italiani non lo apprezza”.
“È in gioco la credibilità di un governo che ha fatto dell’immigrazione un tema centrale della campagna elettorale e che in passato ha criticato i predecessori per aver speso denaro pubblico nella gestione della crisi migratoria. Di fronte al graduale naufragio dell’accordo, il governo italiano si è scagliato, come da tradizione, contro la magistratura”.
“In un momento in cui il governo sta lottando per il bilancio – tagliando i fondi per l’istruzione, la sanità e la previdenza sociale – i partiti di opposizione hanno descritto l’accordo come un disastro finanziario”.Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it
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