ROMA – “Il Paese è in preda alla commozione, come sotto shock; le persone non si sono ancora riversate in strada, ma potrebbero farlo a momenti, magari anche raggiungendo l’ospedale dove ‘O rei’ ci ha lasciati”. Joao Marcelo, cronista e collaboratore dell’agenzia Dire, parla dalla città di San Paolo dopo la scomparsa di Pelé. La premessa è che gli aggiornamenti sulle condizioni del calciatore, tre volte campione del mondo con la “Selecao” del Brasile, sono stati per settimane le aperture dei notiziari nazionali.
“Lo ha detto poco fa in diretta televisiva Geraldo Alckmin, che giurerà il primo gennaio da vice del neo-presidente Luiz Inacio Lula da Silva” riferisce il giornalista: “Edson Arantes do Nascimento non solo è stato ma continua a essere fonte di ispirazione per milioni di brasiliani, per chi pratica sport e per tutti coloro che nella loro vita sono chiamati a superare ostacoli”. Cresciuto con il suo talento in una favela, Pelé è morto all’età di 82 anni nell’ospedale “Albert Einstein”, dove era ricoverato dal 29 novembre a causa di un’infezione respiratoria che aveva aggravato un quadro clinico già difficile. Secondo il portale di informazione Globoesporte, il campione sarà sepolto a Santos, comune nello Stato di San Paolo dove giocava la squadra nella quale “O rei” ha militato per quasi 20 anni
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it continua a leggere sul sito di riferimento