Investiti 490 mln per 67 aperture e 109 ristrutturazioni. Mdd +6,5-7% nel 2024
Milano, 16 ott. (askanews) – Selex, gruppo della distribuzione moderna organizzata, chiuderà il 2024 con un fatturato in linea con il budget a 21,1 miliardi, il 4,3% in più rispetto ai 20,2 miliardi di un anno prima. Un tasso di crescita che punta a confermare anche nel 2025: “Noi crediamo di poter continuare a crescere più del mercato – ci ha detto il presidente Alessandro Revello – di mantenere un delta punti importante rispetto alla crescita del mercato e di crescere anche il prossimo anno del 4,3%” raggiungendo i 22 miliardi di fatturato. L’occasione per anticipare la traiettoria di sviluppo del gruppo è stato l’evento per i 60 anni di attività organizzato al Superstudio di Via Tortona a Milano, una festa a cui hanno preso parte più di 700 persone tra rappresentanti del mondo economico, accademico e l’universo Selex al completo.
Oggi il gruppo detiene una quota di mercato del 15,4%, potendo contare su una rete di oltre 3.328 punti vendita distribuiti in tutta Italia. Una rete che grazie all’investimento di 490 milioni previsto nel corso di quest’anno vedrà la ristrutturazione di 109 negozi e 67 nuove aperture. “Selex in questi anni ha navigato interpretando bene e meglio del mercato situazioni non facili, lo dicono i numeri – ci ha detto Maniele Tasca, direttore generale del gruppo – dal 2019 al 2024 siamo cresciuti dal 13,1 al 15,4% di quota di mercato, una media dello 0,5% quasi che è straordinario per il nostro settore e questo evidenzia come gli imprenditori siano stati in grado di capire momenti in certi casi drammatici in altri solo richiedenti competitività e attenzione al potere d’acquisto ma comunque non normali in un mercato che, essendo molto maturo, negli anni precedenti aveva proposto andamenti molto più stabili”.
Dietro questi numeri c’è un modello imprenditoriale costituito da 18 imprese socie di diverse dimensioni, dalle medie alle grandi realta’, molte delle quali superano il miliardo di euro di fatturato e talune sono prossime ai tre miliardi, note sul mercato con le insegne Famila, A&O, C+C accanto a brand regionali. Un modello che ha mostrato di saper affrontare diverse sfide congiunturali nell’ultimo anno. “Il 2024 è chiaramente un anno molto diverso dai precedenti – ha commentato Tasca – siamo entrati in una fase di non inflazione e quindi il nostro mercato si sta muovendo con i fondamentali che nel nostro caso sono la demografia e la propensione ai consumi e il potere d’acquisto. E in questo momento non c’è il vento in poppa su queste dimensioni, anzi, al limite, ci sono delle resistenze. Noi vediamo fondamentalmente dei consumi stabili con una quota rilevante dei nostri clienti che fa fatica ad arrivare a fine mese e quindi fa delle scelte in termini di mix al ribasso, ha aumentato la frequenza di visita per esercitare un maggior controllo della spesa e quindi è molto difficile stimolare i consumi in questo tipo di situazione”.
Una situazione in cui ha trovato terreno fertile la crescita della marca privata che “è andata particolarmente bene nel 2022 e nel 2023 e quest’anno prosegue il suo trend di crescita con tassi leggermente inferiori ma siamo comunque intorno alle 6,5 – 7% quindi sopra il mercato – ci ha detto il direttore generale – chiaramente la mdd ha dimostrato in questi anni di rispondere non solo alle esigenze di difesa del potere d’acquisto che molti clienti hanno manifestato ma anche di rispondere alle esigenze qualitative perché ha avuto una crescita non solo su prodotti economici ma anche su prodotti specialistici, funzionali, prodotti premium. Il lavoro fatto in questi anni, di completamento delle gamme e di arricchimento con linee specialistiche, che molti distributori e noi sicuramente abbiamo fatto, sta portando dei risultati molto importanti”.
Quanto al futuro del gruppo, al di là di possibili operazioni locali che i vertici non escludono, occorre continuare a lavorare tra le imprese socie per accrescere l’efficienza: “La crescita organica in questi anni è stata alla base dei nostri risultati ed è molto molto sana – ha affermato Tasca – Chiaramente delle operazioni magari anche locali ci sono state e ci saranno anche in futuro. Ma penso sia altrettanto importante per il rafforzamento delle nostre imprese socie immaginare dei rapporti più stretti tra imprese per trovare delle ottimizzazioni e degli efficientamenti che consentano una maggiore scala dimensionale e una maggiore scala organizzativa, indispensabili per affrontare le sfide di oggi e di domani”.