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Gran Galà del Tartufo, a Bari celebrato il Re della cucina

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Ospitato al ristorante Ceralacca

Roma, 20 Dic. – Abbinare la parola tartufo alla città di Alba è un attimo, ma la verità è che si tratta di un prodotto che sta esplodendo anche in altre regioni italiane e, in particolare, in Puglia: “Una legge regionale -spiega il gastronomo e sommelier professionista Carmine Saracino- ha individuato ben sette zone tartufigene dando al nostro territorio una nuova identità. Sono 58 gli insediamenti coltivati, a dimostrazione che la nostra regione non è più solo il luogo dove si degusta il tartufo di mare. Una scoperta che lascia ampi spazi per uno sviluppo del territorio sia economico che strutturale. La tartuficoltura infatti potrebbe rappresentare una delle strade più percorribili per una parziale rigenerazione e riconversione colturale. E questo, potenziando la ricerca e dando un nuovo futuro alle giovani generazioni”.Per celebrare questo nuovo trend, il 18 dicembre si è tenuto il Galà del Tartufo: “L’evento è stato ospitato nel mio ristorante, il Ceralacca di Bari, dove -ricorda Saracino- io e mia moglie, la chef Greta Telarico, abbiamo messo su una giornata davvero molto particolare. Il menù proposto si è incentrato su una degustazione verticale di tartufo bianco pregiato proveniente da varie regioni, un percorso di gusto dal primo assaggio fino al dolce. Il tartufo è per noi una grande passione che ci accompagna da tanti anni, addirittura mia moglie fin da bambina, in Molise, è cresciuta a “latte e tartufo”, oggi è il protagonista della nostra attività. Al Galà del Tartufo, spazio per riflettere sull’importanza del nuovo trend del nostro territorio pugliese, erano presenti il presidente nazionale dell’Associazione Italiana Tartufai, Italo Davide Salinas, e il presidente regionale, Vito Leccese. Quest’ultimo ci ha consegnato la targa dell’Associazione Italiana Tartufai designandoci come attività di riferimento del tartufo per la Regione Puglia.Ceralacca pertanto diventa il primo Ristorante Tartuferia del Sud Italia. Il presidente Leccese ha dichiarato che fra i vari tipi di tartufi che si possono trovare in Puglia il più difficile e raro é il bianco pregiato, invece il più diffuso è il Tuber borchii , ovvero il Bianchetto, ambito a livello nazionale. Questa specie cresce anche in altre parti d’Italia ma qui da noi ha qualità organolettiche differenti”A dare ulteriore prestigio al Galà, significativa è stata la presenza di Daniele Violoni, in arte “The Lord of Truffle”, primo sommelier e degustatore sensoriale del tartufo in Italia. L’appuntamento svoltosi nei giorni scorsi è stato per Saracino un traguardo importante: “Sono anni -sottolinea- che sono punto di riferimento di questo prodotto che propongo, nel mio locale, 365 giorni l’anno, in base alla stagionalità e al prezzo. Per questo, il Galà del tartufo lo considero un giusto riconoscimento per il lavoro fin qui svolto. L’Associazione italiana sommelier ha patrocinato l’evento, anche perché al tartufo va abbinata un vino appropriato. Per l’occasione, abbiamo deciso di puntare sulle varie vinificazioni del Nebbiolo. Uno sposalizio che, parafrasando il Manzoni, s’ha, questa volta, da fare, anche perchè il Re dei prodotti alimentari italiani va inevitabilmente degustato con il vino che fu appunto dei Re”.

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