ROMA – “Siamo riusciti a collocare nella giusta dimensione due concetti importanti e attuali che aprono uno sguardo sul futuro: innovazione ed integrazione. Abbiamo sempre più bisogno di formazione e di capacità professionale per poter gestire una crescita esponenziale che non soltanto riguarda il mercato farmaceutico o quello dei dispositivi, ma riguarda la strutturazione e la partecipazione di tutti i farmacisti ospedalieri nello sviluppo e irrobustimento dei nuovi modelli organizzativi sanitari, articolati tra ospedale e territorio”: con questa dichiarazione Francesco Cattel (Direttore Struttura Complessa Farmacia Ospedaliera, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino e Coordinatore del laboratorio HTA della SIFO) ha chiuso Masterpharm 2024, evento multidisciplinare di cui lo stesso professionista torinese è promotore e coordinatore scientifico. Il Corso, che aveva per titolo Modelli integrati a confronto dall’Italia al mondo, ha visto la partecipazione di esperti italiani ed europei, impegnati in un confronto tra modelli sanitari già esistenti ed operanti, per provare a sintetizzare e metter a fattor comune esperienze, valori e prospettive professionali del farmacista ospedaliero.
Tanti gli interventi autorevoli ascoltati nei tre giorni di Masterpharm24: dall’approfondimento sul dialogo farmacisti-farmacologhi di cui è stato protagonista Armando Genazzani neo (presidente SIF), alle varie esperienze regionali di governance del farmaco e di logistica centralizzata (tra le altre quelle di Anna Garna di Estar Toscana e Silvia Adami della Regione Veneto), dalle innovazioni nell’ambito della robotica (con Domenica Mamone, AOU Pisana) a quelle sulle soluzioni di attenzione alla territorialità (con Anna Marra, Ferrara ed Alessandro Brega, ASL4Liguria). Ampio spazio è stato poi dato alle responsabilità del farmacista ospedaliero in oncologia (con Stefania Sbaffi, IRCCS Meldola ed Elisabetta Rossin, ASST Sacco, Milano) e nelle cronicità (con intervento di Simona Serao Creazzola, ASL Napoli1) e nell’ambito delle carenze ed indisponibilità, dove Gabriele Bagaglini (ASL Latina), Andrea Zovi (Ministero della Salute) e Piera Polidori (componente del board EAHP) hanno condiviso esperienze italiane ed europee.Due momenti sono stati particolarmente significativi: il dialogo “senza rete” che ha visto la partecipazione di Francesco Saverio Mennini(Ministero della Salute), Americo Cicchetti(Ministero della Salute) e dell’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi, ed il messaggio portato a Masterpharm24 dal Direttore Generale di Azienda Zero Piemonte, Adriano Leli.
I primi hanno dialogato con grande sintonia ed efficacia ed è stato, sottolinea Cattel, “un dibattito straordinario perché siamo riusciti a portare all’interno di una stessa tavola rotonda quel dialogo tra Ministero e regioni che a volte risulta complesso da realizzare”. “È stato un momento utile e proficuo”, prosegue il coordinatore di Masterpharm, “dove sono state analizzate alcune criticità che possono diventare opportunità, a cominciare dal tema attualissimo dei nuovi Lea e del Nomenclatore, su cui tutti hanno condiviso l’importanza di giungere ad assicurare livelli essenziali, rispondendo ai cittadini, ma anche giustificando una sostenibilità della spesa crescente nell’ambito dell’innovazione”. In particolare, in questo dialogo, l’assessore Federico Riboldi ha affermato che “Il ruolo del farmacista ospedaliero all’interno della visione della nuova sanità regionale è quello di un professionista a tutto campo, perfettamente integrato con gli obiettivi del futuro, che sono di efficacia ed universalità delle cure. Un ruolo che investe tra le altre cose anche la nuova logistica del farmaco, che – se sarà in grado di abbassare certi costi – permetterà alle Aziende di godere di maggiori budget per l’acquisto dei farmaci”. Da ultimo, è da segnalare l’intervento del Direttore Generale di Azienda Zero, Adriano Leli, che ha confermato che “l’Azienda collabora con il farmacista ospedaliero fin dall’inizio delle attività. Ed oggi c’è l’intenzione chiara di allargare queste collaborazioni su diverse reti di patologia e su specifiche categorie farmaceutiche, cercando di perseguire obiettivi di controllo e monitoraggio della spesa, focalizzando anche l’attenzione su valutazioni di appropriatezza in ambiti su cui tutto il sistema sanitario regionale deve lavorare”.
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