ROMA – “Siamo l’opposizione sociale, siamo centomila anime. La Meloni deve fare i conti con noi, con la gioia che esprimiamo, ma anche con la rabbia e la determinazione. Siamo la piazza che vuole mettere in discussione le ingiustizie sociali, il neoliberismo. Una moltitudine che ha iniziato a capire che dietro ai provvedimenti del governo c’è un disegno autoritario, una vera e propria svolta. Abbiamo costruito un dissenso che butterà giù il governo Meloni”.
Lo dicono gli organizzatori della manifestazione contro il ddl Sicurezza che da piazzale del Verano è arrivato a percorrere villa Borghese, verso piazza del Popolo. ‘Arrestateci tutti’, ‘Si scrive sicurezza si legge repressione’ e ‘Una sicurezza da paura’ recitano alcuni degli striscioni e cartelli della manifestazione.
Indetto dalla rete A pieno regime, al corteo fino a piazza del Popolo hanno aderito Cgil, Anpi, Arci, Avs, Pd, M5s, Rifondazione, le realtà dei centri sociali da tutta Italia, movimenti per i migranti, come la rete No Cpr, i movimenti per la Casa, gli ambientalisti, gli antiproibizionisti, compresa la filiera produttiva della cannabis light, Libera dalle mafie, le realtà Lgbt+, la rete Disability pride, reti civiche, i collettivi universitari e sindacati e associazioni studentesche medie e universitarie.
CONTE: “DECRETO REAZIONARIO, VA RESPINTO”
Al corteo è arrivato anche il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte: “Oggi siamo qui in piazza con tutto il Movimento per manifestare anche noi contro una lettura del bisogno di sicurezza che è completamente deformata. I cittadini quando parlano di sicurezza non chiedono di reprimere il dissenso politico, non chiedono di reprimere la resistenza passiva, non chiedono il bavaglio sempre più stretto per i giornalisti. Chiedono invece di poter uscire la sera e di poter tornare a casa anche a tarda sera, chiedono di poter uscire di giorno senza essere assaliti da scippi, rapine e furti, chiedono di poter stare nelle strade in sicurezza in tutti i quartieri. Quindi è un concetto completamente sbagliato. Questo decreto sicurezza è completamente reazionario e lo respingiamo nel modo più assoluto”.
“Non puoi reprimere il dissenso politico dopo che hai preso tu, Meloni, i voti per la fiducia dicendo ‘quando i giovani e i cittadini manifesteranno per strada io sarò con loro perché ricorderò quello che ho fatto io’. E poi- ha detto ancora- non puoi pensare di reprimere qualcuno e addirittura perché ostacola un progetto di infrastruttura importante deve andare in galera. E poi- ha concluso- è normale che i giornalisti se pubblicano stralci di una ordinanza di un provvedimento del giudice vanno in galera?”.
“IN PIAZZA A DIFENDERE LA DEMOCRAZIA”
“Siamo qui innanzitutto per difendere la nostra democrazia già debole e in crisi da un progetto governativo che ci porta vicini a modelli autoritari come quelli dell’Ungheria e che ha l’obiettivo di restringere lo spazio democratico e costringere all’indifferenza le realtà e i movimenti sociali”, ha spiegato alla Dire Tommaso Fogli dell’Unione giovani di sinistra.
“Il ddl Sicurezza sta provando a limitare ogni tipo di insorgenza sociale o di attività sociale. Questa manifestazione è il risultato di tre mesi di lavoro su tutta la rete nazionale, con l’adesione di più di 250 realtà. La motivazione per cui siamo qui oggi è dimostrare che questa cosa sta crescendo, così come cresce il livello di repressione. La nostra sicurezza è stare qui oggi per impedire che questo ddl diventi legge”, ha spiegato Simona Biffignandi di A pieno regime.
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