(Adnkronos) – Il presidente dell’Istituto nazionale tributaristi (Int), Riccardo Alemanno, ha inviato una nota al vice ministro all’Economia e alle Finanze, Maurizio Leo e al direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, richiedendo la proroga della scadenza dell’adesione al concordato preventivo biennale, alla luce delle novità normative e dei tempi ristretti, nonché per le difficoltà che si stanno riscontrando per acquisire i dati per il ravvedimento speciale dal cassetto fiscale del contribuente. E’ quanto si legge in una nota dell’Int. “Non era mia intenzione -si legge nella nota- intervenire nel dibattito sulla scadenza dell’ adesione al concordato preventivo biennale, per cui già nel luglio scorso in sede di audizione presso le Commissioni finanze di Camera e Senato si era indicata nel 30 novembre una data di scadenza più adeguata a una valutazione ponderata del nuovo istituto concordatario, ma oggi alla luce delle recenti modifiche normative, delle nuove valutazioni da fare in merito al collegamento con il ravvedimento speciale e soprattutto per l’oggettiva difficoltà di scaricare i dati di supporto inseriti dall’Agenzia delle entrate nel cassetto fiscale dei contribuenti ISA, devo ribadire la necessità di una proroga dell’adesione al concordato e pertanto la richiesta di rinvio al 30 novembre della presentazione della dichiarazione dei redditi”, sottolinea.
E Alemanno poi precisa: “Non sono un fan delle proroghe, ma la valutazione e l’acquisizione dei dati forniti dall’Amministrazione finanziaria il contribuente ISA le fa attraverso il proprio professionista intermediario fiscale, quindi se si vuole che ci sia un’ attenta valutazione della proposta concordataria e del collegato ravvedimento speciale si deve concedere un maggior lasso di tempo, questa non è solo una mia riflessione ma è la fotografia concreta della realtà e dell’ intasamento che si sta verificando negli studi e nel collegamento con il sito dell’Ade. E se è vero che i dati sul ravvedimento speciale sono di supporto, se l’intermediario fiscale incaricato non riesce ad accedervi dovrà recuperarli anno per per anno, dal 2018 al 2022, dai propri archivi o addirittura dai supporti cartacei, laddove non avesse seguito per tutto il quinquennio il contribuente, considerando inoltre che le società di software a tutt’oggi non hanno comunque avuto il tempo di fornire programmi di supporto per l’acquisizione dei dati elettronici archiviati”, aggiunge ancora.
Il presidente dell’Int in conclusione della missiva afferma: “Una situazione che evidenzia la necessità di più tempo per garantire una consulenza adeguata all’assistito con il rischio di non aderire al Cpb per impossibilità di valutarne gli effetti. Sono certo che la richiesta della proroga sarà da Voi attentamente valutata alla luce delle nuove esigenze operative, ricordando che la proroga per essere efficace, sia per il contribuente che per l’ erario, deve essere tempestiva”, conclude.