Nel provvedimento la norma che colma il ‘vuoto normativo’
Roma, 19 ott. (askanews) – Possono adottare il regime di ravvedimento speciale (previsto per chi aderisce al concordato biennale) anche i contribuenti che, negli anni di imposta 2020 o 2021, hanno dichiarato la presenza di una causa di esclusione dalla applicazione degli ISA (indici di affidabilità), legata alla pandemia da COVID-19. Lo chiarisce la bozza del decreto fiscale, approvato dal Consiglio dei ministri insieme alla manovra.
Il problema era stato posto al Senato, durante l’esame del decreto omnibus in cui è stata inserita la norma sulla speciale sanatoria fiscale per gli anni pregressi legata all’adesione al concordato per il 2024 e il 2025. La base di calcolo l’applicazione delle imposte sostitutive che consentono ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione con il fisco è costituita, appunto, dagli indici Isa che durante il Covid, il diversi casi, sono stati sospesi. Da qui il ‘vuoto normativo’, come lo aveva definito il presidente della Commissione finanze, Massimo Garavaglia.
Ora la bozza del decreto colma questo vuoto. La norma prevede che per il ravvedimento l’incremento della base imponibile è determinato applicando al reddito annuale la percentuale del 25 per cento. L’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e delle relative addizionali è determinata applicando all’incremento l’aliquota del 12,5 per cento.
Per quanto riguarda l’Irap, l’incremento della base imponibile è determinato applicando al valore della produzione netta annuale la percentuale del 25 per cento. L’imposta sostitutiva dell’imposta regionale sulle attività produttive è determinata applicando all’incremento di cui al periodo precedente l’aliquota del 3,9 per cento.
Le imposte sostitutive delle imposte sui redditi e delle relative addizionali e dell’imposta regionale sulle attività produttive, determinate con le modalità di cui ai periodi precedenti, sono diminuite del 30 per cento.