RICCIONE – Frantumare e disgregare i gruppi di giovani ritenuti potenzialmente pericolosi, attraverso aree di filtro e controllo. E rendendoli così inoffensivi. È la strategia adotattata questa estate dal Comune di Riccione, in provincia di Rimini, per fare fronte al fenomeno della microcriminalità giovanile. Strategia che ha dato i suoi frutti se nel periodo 1 giugno-15 settembre i reati sono calati del 22% rispetto all’anno precedente, del 35% quelli commessi da minorenni.
Quest’estate in calo del 35% i reati commessi da minorenni
La sindaco Daniela Angelini e l’assessore alla Sicurezza Oreste Capocasa, insieme alla vicecomandante del corpo Isotta Macini, fanno il punto sull’azione estiva della Polizia locale, svelando dunque “i segreti del suo successo”: potenziamento delle pattuglie in orario serale e notturno, tre aree filtro tra la stazione dei treni e il capolinea degli autobus, metal detector e unità cinofile.
Nel 2022, ecco i numeri, sono stati quasi 100 in più, 626 in tutto, i servizi di pattugliamento, mentre le divise impiegate durante la sera sono passate a luglio da 174 a 204 e ad agosto da 170 a 225. Quasi raddoppiati, da nove a 17, i servizi di pattugliamento notturni. Dunque, fanno un primo consuntivo, “dopo un’estate compromessa dalla microcriminalità diffusa, l’assessorato alla Sicurezza ha pianificato una strategia operativa che ha permesso di conseguire, insieme all’operato delle altre forze dell’ordine, un calo generalizzato dei reati”.
Zone di filtro per frammentare i gruppi numerosi
L’area della stazione, precisa la vicecomandante Macini, è stata presidiata in tutti i fine settimana, anche con l’impiego dell’unità cinofila e del metal detector portatile, così da intercettare i principali treni in arrivo, in particolare dal nord, con i quali numerosi giovani raggiungono la Perla Verde abitualmente nelle ore serali. I controlli, svolti anche in collaborazione con la Polfer, hanno permesso di offrire “l’immagine di una città sicura e controllata garantendo prevenzione e contrasto a potenziali fenomeni illeciti”.
Dopo il primo filtro della stazione, gli equipaggi sono stati dislocati “in maniera strategica” anche lungo viale Ceccarini e fino a piazzale Roma, con altre aree filtro. I gruppi di giovani, abituati a concentrarsi una volta scesi dal treno per nazionalità, Nord Africa, Africa equatoriale, America Latina e Stati balcanici, venivano così frantumati, richiedendo la verifica dei documenti di identità un lasso di tempo anche prolungato.
Mentre il passaparola sulla presenza dei cani antidroga e del metaldetektor contribuiva a prevenire il possesso di coltelli o stupefacenti. Costante il presidio anche sui lungomari, in questo caso in moto, a lampeggianti accessi per dare alta visibilità e un altro segnale di deterrenza.
Amministrazione comunale soddisfatta: estate sicura
“Abbiamo voluto privilegiare il controllo del territorio in tutte le sue sfaccettature più a rischio. E i risultati ci hanno dato ragione”, sottolinea l’assessore Capocasa, confortato dai numeri “sul buon lavoro svolto dalla Polizia locale in merito alle varie problematiche che eravamo chiamati ad affrontare”. Il lavoro capillare fatto dalla Polizia locale si va ad affiancare ai dati emersi dalla Prefettura, conclude la prima cittadina: “Un lavoro sinergico che ha portato importanti risultati”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it
L’articolo Filtri e controlli, la strategia anti baby gang di Riccione proviene da Ragionieri e previdenza.