giovedì, 12 Dicembre , 24

Auto, offensiva del Ppe perché industria Ue ritorni competitiva

Moratti: dettiamo linee guida alla Commissione...

Ipotesi modifiche a ddl sicurezza apre nuova crepa in maggioranza

Ministro Ciriani: non escludo terza lettura....

J Balvin di nuovo live a Milano il 25 giugno 2025

La superstar mondiale della musica latina...

Esplosione Calenzano, trovato ultimo disperso: sale a 5 il bilancio dei morti

Dall'Italia e dal MondoEsplosione Calenzano, trovato ultimo disperso: sale a 5 il bilancio dei morti

(Adnkronos) – E’ stato trovato anche il terzo e ultimo disperso dell’esplosione avvenuta nella mattinata di lunedì 9 dicembre nel deposito di carburanti Eni a Calenzano, a Firenze. Sale così a cinque i numero delle vittime morte nell’immediatezza dell’incidente. Si attende comunque la conferma da parte della Procura di Prato. 

Questa mattina le ricerche hanno portato “al rinvenimento di altre due vittime” oltre alle altre due “emerse nell’immediatezza dei fatti”, aveva reso noto il procuratore di Prato, Luca Tescaroli, che dirige le indagini. 

Sono intanto 26 i feriti, nove dei quali portati in ospedale dalle ambulanze del 118 più altri 17 che si sono presentati da soli in pronto soccorso, con problemi meno gravi. “In questo momento abbiamo quattordici persone in ospedale, delle quali sette all’ospedale fiorentino di Careggi, cinque a Prato e due in condizioni critiche al centro grandi ustioni di Cisanello a Pisa. Ho parlato con alcuni dei feriti, sono ovviamente molto scossi. Ma almeno le condizioni dei sette a Careggi e dei cinque a Prato appaiono senza pericolo di vita”, ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, intervistato questa mattina a ReStart su Rai 3.  

L’area dove si trova il deposito Eni, sito sotto normativa Seveso perché a rischio di incidenti rilevanti, secondo Giani non è ideale per un deposito di stoccaggio con 24 serbatoi di carburanti, “ma è evidente che lo era quando è stata realizzata, perché era aperta campagna e vi era l’immediato collegamento con l’autostrada”, ma “nel frattempo a Calenzano si è sviluppata una forte zona industriale, l’area tra Firenze e Prato si è densamente abitata e per il futuro sicuramente non si presenta appropriata una collocazione di questo genere”, e “indubbiamente dovranno essere revisionate le attività svolte”. 

Il procuratore Tescaroli ha intanto aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo. Al vaglio anche le ipotesi dei reati di lesioni colpose aggravati dalla violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro ed anche il disastro colposo. 

A esplodere, innescando un incendio, sarebbe stata una delle autobotti presso le pensiline di carico, nella zona dove viene caricato il carburante: è questa l’ipotesi su cui lavora la Procura di Prato. “Allo stato è possibile evidenziare che al momento dell’esplosione erano presenti diverse autobotti parcheggiate all’altezza degli stalli di approvvigionamento del carburante”, ha detto ieri il magistrato dopo il lungo sopralluogo. 

Domani, mercoledì 11 dicembre, sarà intanto giornata di lutto regionale in Toscana, come ha annunciato il presidente Eugenio Giani al termine della riunione della Giunta ieri sera. Il Comune di Calenzano ha proclamato due giorni di lutto, ieri e oggi. 

Sempre per domani, Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero generale provinciale di quattro ore (fine turno) con manifestazione (14,30-16,30) a Calenzano. “Siamo di fronte all’ennesima tragedia sul lavoro con dimensioni e risvolti ancora da capire su vari fronti. Quello che è successo è inaccettabile, attendiamo il lavoro degli inquirenti per fare luce sulle modalità di quanto accaduto. Senza sicurezza non c’è lavoro, non c’è dignità, non c’è vita”, hanno detto i sindacati. 

Il sindaco di Calenzano, Giuseppe Carovani, ha intanto chiesto alle autorità competenti di valutare “la possibilità di chiudere” il deposito di carburanti Eni. 

I rischi connessi alla presenza del deposito, ha spiegato Carovani, non possono continuare a essere gestiti come è stato fatto finora, “nonostante tutte le attività che sono state effettuate: abbiamo i registri delle esercitazioni che son state effettuate a febbraio, per il primo semestre 2024, ad agosto per il secondo semestre, quindi c’è una costante attuazione del piano di emergenza e delle segnalazioni per il rischio di incidenti”.”Tuttavia, come purtroppo abbiamo potuto constatare – ha aggiunto – questo non è sufficiente, non è bastato ad evitare che ci fosse un esito così drammatico”. 

“Noi chiediamo che si ripensi complessivamente questo insediamento nel cuore di Calenzano, a due passi dalla ferrovia, a 300 metri dall’autostrada A1 a 500 metri dall’A1, dove insiste, insomma, un nodo infrastrutturale oltre che di contesto urbanistico, molto critico e delicato – ha sostenuto Carovani – Chiediamo, quindi, una riflessione se questo impianto debba rimanere qui. Noi ci rendiamo conto che non è una cosa semplice, perchè alla fine offre un servizio che viene reso ai cittadini, con una stazione per caricare le autobotti e poi arrivare ai distributori e quindi agli utenti. Ma credo – ha concluso – che in questo contesto e in questi termini sia da ripensare”. 

Potrebbe interessarti

Check out other tags:

Articoli Popolari