“Dal Cndcec sia aperto un vero confronto interno alla categoria”
Nei riguardi della riforma del Decreto 139/2005, che è stata approvata ieri dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, le associazioni di categoria Anc, Andoc e Unico non possono che esprimere il loro profondo dissenso per un processo di revisione che ha avuto luogo in modo non trasparente, senza un adeguato coinvolgimento degli ordini territoriali, delle rappresentanze sindacali e dei singoli Colleghi, come invece meriterebbe la modifica della carta costituzionale della Categoria qual è il decreto 139/2005.
Si ritiene infatti particolarmente grave che la proposta di riforma approvata non sia stata prima condivisa con gli interlocutori istituzionali della categoria, facendo così venire meno il confronto e la partecipazione, indispensabili per garantire una rappresentanza autentica e consapevole.
Ad oggi sembra che il nuovo testo integrale, comprensivo delle relative osservazioni, non sia stato messo a disposizione neppure degli Ordini, ed è solo dalla stampa specializzata che si è appresa la soluzione prescelta in merito alle modiche all’art. 25 del decreto riguardante la composizione ed elezione del Consiglio Nazionale e di altri aspetti quali ad esempio le specializzazioni e i compensi.
“Abbiamo formulato e trasmesso al Consiglio Nazionale – spiegano i presidenti delle tre sigle sindacali nazionali, Marco Cuchel, Mario Michelino e Domenico Posca – le nostre osservazioni e, sulla base di quanto riscontriamo sempre dalle informazioni di stampa, le criticità rappresentate non sembrano aver ricevuto adeguata considerazione, criticità che, se non affrontate, rischiano di compromettere la coerenza normativa e la stessa applicabilità delle disposizioni”.
Ancor prima del contenuto della proposta di modifica della legge fondamentale per la professione, seppur discutibile dal punto di vista degli effetti per la categoria, si ritiene che la stessa proposta sia irricevibile innanzitutto per il metodo e le tempistiche adottate, che di fatto hanno reso il processo impermeabile a qualsiasi tentativo di confronto.
I Presidenti di Anc, Andoc e Unico intendono riaffermare l’urgenza di adottare un approccio partecipativo nella gestione di provvedimenti che incidono in modo significativo sull’esercizio della professione e sulla tutela dei suoi interessi.
La condivisione delle scelte normative, precedute da una opportuna relazione illustrativa delle questioni che sono alla base del progetto di riforma, attraverso il coinvolgimento attivo di tutti gli interlocutori, è imprescindibile per costruire una riforma realmente equilibrata e democraticamente condivisa.
Al Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili le Associazioni rivolgono la richiesta di aprire sul testo di modifica del decreto 139/2005, prima che lo stesso sia inviato al legislatore, un vero confronto democratico e costruttivo per un processo di revisione che tenga nella dovuta considerazione le osservazioni e le istanze provenienti dalla base.