A cura del Centro Politiche e Bioeconomia
Roma, 15 ott. (askanews) – Le donne rurali italiane oggi conducono circa un terzo delle aziende agricole totali (31,5%), con una dimensione aziendale mediamente inferiore rispetto a quelle a conduzione maschile (in media 4 ettari in meno), contribuendo, di conseguenza, in misura minore alla produzione standard nazionale (17,5%). E il contributo femminile al settore primario, va ben oltre i numeri, e non è adeguatamente riconosciuto. Per questo, è stata istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite la Giornata internazionale delle donne rurali, che si celebra oggi 15 ottobre.
Secondo il leaflet “Giornata Mondiale delle Donne Rurali… conosciamole meglio”, pubblicato appositamente oggi per questa ricorrenza dal Crea Politiche e Bioeconomia, nonostante le difficoltà e gli ostacoli ad affermarsi in un’attività ancora per molti versi ad appannaggio maschile, le imprenditrici agricole dimostrano una maggiore disponibilità ad aggiornarsi e ad a occupare aree rurali più problematiche in termini di sviluppo, di infrastrutture e di servizi. Inoltre, si caratterizzano per un più spiccato orientamento verso la multifunzionalità e le attività connesse. Sono soggetti attivi all’interno del settore primario e nell’intera filiera agroalimentare, particolarmente attente alla cura della vita e del benessere, proprio come dimostra l’evento organizzato dal CREA Politiche e Bioeconomia, nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale, dal titolo “Cura della terra e cura di se stessi”, che si svolgerà a Roma il 18 e il 19 ottobre.
L’incontro, rivolto a cittadini, stakeholders, istituzioni, partenariati locali, associazioni, è articolato in due giornate: la prima, presso lo Spazio culturale WeGil di Trastevere, sarà dedicata ad approfondire l’approccio femminile e il ruolo delle donne in agricoltura; la seconda presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, sarà arricchita da una visita guidata in chiave femminile delle sale del Museo. Il 18 ottobre interverrà la Chef stellata Cristina Bowerman, che offrirà una testimonianza sul rapporto fra agricoltura, cibo e salute.