Assemblee per i più giovani e certificazione Ue per competenze ambientali tra obiettivi raggiunti
Roma, 17 dic. (askanews) – Una patente europea per le competenze ambientali. ECCEL (European Certification for Climate and Environmental Literacy), la patente europea per il clima e l’ambiente è uno dei risultati di GreenSCENT, il primo progetto finanziato dalla Commissione europea nell’ambito della call Green deal del programma di ricerca ed innovazione Horizon 2020. GreenSCENT, trasversale rispetto agli obiettivi del Green deal, dopo 36 mesi di lavoro è giunto al termine.
“GreenSCENT ha creato un’infrastruttura, una sorta di patente europea per le competenze ambientali”, ha detto il prof. Vanni Resta, ambasciatore del Patto per clima europeo e GreenSCENT Project Coordinator e docente presso Uninettuno del corso di Green economy e organizational behaviour, nel corso della conferenza conclusiva del progetto presso la Sala delle Bandiere della sede di Roma del Parlamento europeo in via IV Novembre. “Un po’ come la patente informatica, lanciata a fine anni ’90 alla quale ci siamo ispirati. Abbiamo creato un quadro di competenze, un competence framework, attività a cui ha collaborato anche la Commissione Europea col Joint Research Center. Di qui siamo arrivati a una serie di skill card, ovverosia la base scientifica della certificazione”, ha spiegato il prof. Vesta.
“Dal 2025 si vuole dare a questa patente un valore istituzionale sia in Italia che negli altri Paesi dell’Unione Europea; il target non sarà solo di professionisti già laureati ma anche giovani con qualsiasi grado di istruzione in modo che le nuove generazioni possano vedere riconosciute le competenze acquisite”, conclude il prof. Vanni Resta.
Oltre alla certificazione sono molti altri i risultati di GreenSCENT dalle app per il monitoraggio dell’ambiente, agli strumenti educativi che combinano narrazione visiva e coinvolgimento diretto dell’audience per esplorare temi di sostenibilità, dal kit per analizzare l’impatto delle microplastiche ai due contest ‘Open innovation challenge’ e ‘from farm to fork’. E poi promuovere l’engagement dei più giovani attraverso assemblee nei diversi paesi europei improntate ai temi della sostenibilità.
Il consorzio di progetto è composto da 16 partner tra università, centri di ricerca, grandi imprese tecnologiche, scuole e PMI in 10 paesi (9 europei e 1 extra europeo) tra cui, oltre l’Italia: la Francia, l’Austria, la Danimarca, la Spagna, la Germania, la Finlandia, la Romania e la Grecia e come paese extra Europeo la Serbia.