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Cutting Clouds, la mostra collettiva del Madre

AttualitàCutting Clouds, la mostra collettiva del Madre

Fino al 7 gennaio 2025, la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – museo Madre di Napoli ospita la mostra “Cutting Clouds | Tagliando le nuvole”. Curata da Marta Ferrara e Marta Wróblewska, l’esposizione offre ai visitatori un’esperienza unica, un programma articolato in diversi formati – interventi espositivi, workshop ed eventi performativi -, tutte azioni legate dal comune denominatore dell’effimero e dell’impermanente.

Il titolo della mostra trae ispirazione dall’opera “Cloud Scissors” di George Brecht, esponente di spicco del movimento Fluxus. L’opera, concepita negli anni ’60, consiste in una serie di cartoncini raccolti in una busta da lettera che contengono le istruzioni per tagliare simbolicamente le nuvole: un invito a superare i limiti della creatività attraverso l’improvvisazione e la sperimentazione. Questo spirito ludico e immaginativo pervade tutta la mostra napoletana, stimolando la riflessione sull’arte come un processo in costante divenire.

L’eredità lasciata da Brecht e dai suoi contemporanei – Yoko Ono, Arrigo Lora Totino e Dieter Roth – diventano la spinta per un esercizio immaginativo e vengono applicati nel programma espositivo che si svelerà in molteplici forme, riflettendo il movimento delle nuvole che scorrono fluide e assumono forma attraverso il nostro sguardo, mutano e non si ripetono mai.

L’esposizione include le opere di 23 artisti internazionali, tra cui nomi di grande rilievo come Yoko Ono, Eva Marisaldi, Salvatore Emblema e Cesare Pietroiusti. Questi artisti, provenienti da differenti background, utilizzano vari media – installazioni site-specific, video, pittura, poesia, grafica, fotografia, scultura, disegno, suono e performance – per esplorare il tema centrale dell’impermanenza e della transitorietà. Tra le opere più affascinanti c’è l’installazione di Matteo Nasini “Balugine“, che cattura il bagliore dei raggi del sole illuminando le scale del museo​.

Uno degli elementi distintivi dell’allestimento è l’interazione tra il pubblico e le opere. Le curatrici, infatti, sottolineano come l’obiettivo sia attivare la creatività latente nei visitatori, invitandoli a partecipare in maniera attiva, abbracciando l’imprevedibilità e il caso. Tra gli eventi collaterali della mostra si segnalano happening e laboratori creativi che animano il museo, come le performance tenutesi la sera dell’inaugurazione: quella del collettivo CORE, che ha combinato arte, musica e gastronomia; “Da casa mia non si vede il mare” di Gabriella Siciliano e da “Fragments of silence”, performance sonora site specific di Renato Fiorito, pensata appositamente per gli spazi della Sala Clemente.

Nella stessa giornata inaugurale è stata presentata al pubblico anche “…e molte alrew cose”, un’installazione di Cesare Pietroiusti, realizzata in collaborazione con quindici giovani artiste/i e curatrici/tori di Bologna, parte della collezione del Madre. L’opera è stata realizzata nel 2019 grazie al contributo dell’Italian Council, in un laboratorio permanente al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna nel contesto della mostra retrospettiva “Un certo numero di cose 1955-2019”, che prevedeva l’esposizione di un oggetto per ogni anno di vita dell’artista.

Le indagini interdisciplinari del non funzionale, dello speculativo e del frammentato, caratteristiche della ricerca di Pietroiusti, assumono in questo meta-oggetto una prospettiva di co-autorialità, esplorando i concetti di istruzione e delega dell’azione creativa e la sua possibile e infinita riproducibilità, in un’opera che – adottando le parole dell’artista – non è finita.

La sua natura è lo stimolo per proporla, nell’ambito del programma Cutting Clouds | Tagliando le nuvole, nuovamente come dispositivo laboratoriale. Successivamente il progetto si aggiornerà attraverso nuovi incontri, scambi e produzioni coinvolgendo artiste e artisti, curatrici e curatori legati al territorio napoletano, realizzati a partire da cinque nuove opere di Pietroiusti corrispondenti agli anni 2020-2024.

Situato nello storico Palazzo Donnaregina, il Museo Madre offre una cornice perfetta per ospitare questa mostra che si interroga su come l’arte possa adattarsi e trasformarsi nel tempo. Gli spazi del museo, noti per il dialogo tra arte contemporanea e storia, accolgono così un’esplorazione poetica e concettuale della natura, delle nuvole, e dell’effimero.

Il programma di attività continuerà a novembre con un secondo capitolo composto da interventi delle artiste Kamilia Kard (Milano, 1981) e Nuvola Ravera (Genova, 1984) e della casa editrice e libreria torinese Paint It Black, che andranno ad attivare ulteriori spazi del museo.

“Cutting Clouds” è molto più di una semplice mostra: è un’esperienza immersiva che stimola l’immaginazione e invita tutti noi a tagliare simbolicamente le nuvole, esplorando l’infinito potenziale della creatività.

Artisti presenti:

Marisa Albanese (Napoli, 1947 – 2021) / Francesco Arena (Torre Santa Susanna, 1978) / Edoardo Aruta (Roma, 1981) / Simone Berti (Adria, 1966) / George Brecht (New York 1926 – Köln 2008) / Gianni Caravaggio (Rocca San Giovanni, 1968) / Carmela De Falco (Napoli, 1994) / Salvatore Emblema (Terzigno, 1929 – 2006) / Irene Fenara (Bologna, 1990) / Renato Fiorito (Napoli, 1987) / Kamilia Kard (Milano, 1981) / Domenico Antonio Mancini (Napoli, 1980) / Eva Marisaldi (Bologna, 1966) / Matteo Nasini (Roma, 1976) / Yoko Ono (Tokyo, 1933) / Paint it Black (Margherita Rossi, Lucia Rossi e Pietro Rossi, casa editrice e bookshop fondato a Torino nel 2022) / Perino&Vele (Emiliano Perino, New York, 1973 e Luca Vele, Rotondi, 1975) / Cesare Pietroiusti (Roma, 1955) / Nuvola Ravera (Genova, 1984) / Dieter Roth (Hannover, 1930 – Basel, 1998) / Gabriella Siciliano (Napoli, 1990) / Alberto Tadiello (Montecchio Maggiore, 1983) / Arrigo Lora Totino (Torino, 1928  – 2016) / Serena Vestrucci (Milano, 1986).

Didascalia Immagine: 1. Eva Marisaldi, Omissioni 1998 – 2018, post-it modificati su pannello di legno. Courtesy dell’artista e Galleria Massimo Minini, Brescia

Adriana Talia

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