Audizione in Commissione Affari Costituzionali Camera
Roma, 24 ott. (askanews) – Sono positivi gli interventi migliorativi al decreto flussi ma “resta particolarmente avvertita l’esigenza di superare la logica del click day, individuando modalità che rispondano maggiormente alle necessità delle aziende agricole, che per loro natura sono intrinsecamente e ovviamente collegate alla stagionalità del Primario; individuare diverse finestre temporali nell’arco dell’anno, inoltre, permetterebbe di scongiurare il rischio che si verifichino nuovamente, come spesso accaduto in passato, sovraccarichi informatici a danno delle aziende”. E’ quanto ha evidenziato oggi la Copagri intervenendo in audizione in Commissione Affari Costituzionali della Camera nell’ambito dell’esame del ddl di conversione del dl 145/2024, recante disposizioni urgenti, fra l’altro, in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri.
“In una situazione nella quale il tasso di invecchiamento della popolazione continua ad aumentare, con un conseguente e fisiologico calo della popolazione attiva, che nel solo comparto agricolo è diminuita del 3,1% nell’ultimo triennio, è fondamentale l’ingresso di lavoratori stranieri, soprattutto se specializzati, nel nostro Paese”, ha spiegato la confederazione agricola sottolineando il “marcato disallineamento”” tra la domanda e l’offerta di lavoro che rende il ricorso alla manodopera proveniente dall’estero condizione irrinunciabile per andare a contenere e invertire queste trend”.
Positivi, quindi, l’innalzamento del numero di quote destinate al settore agricolo e i numerosi interventi migliorativi che vanno a semplificare e snellire l’attuale impianto che regolamento l’ingresso di lavoratori stranieri in Italia.
“Analogo favore – ha proseguito la Copagri – si esprime per il sistema di precomplilazione delle richieste, che garantisce maggiore trasparenza e controllo del sistema, anche grazie al coinvolgimento di Agea; tale sistema necessiterebbe di un ampliamento dei termini, anche perché non sono ancora disponibili le indicazioni relative alle modalità di presentazione delle domande e ai requisiti delle aziende”.
Va nella direzione auspicata dalla Copagri anche la possibilità di stabilizzare i rapporti di lavoro di naturale stagionale, inviando entro sessanta giorni dalla scadenza del contratto una richiesta per convertirli in permessi per lavoro subordinato, ha aggiunto la Confederazione, secondo cui “in tal modo si va a contrastare il caporalato e a snellire l’attività di ricerca di manodopera da parte delle imprese”.