In ddl sicurezza intervento prettamente ideologico
Roma, 22 ott. (askanews) – “In uno scenario in cui l’agricoltura si trova a dover fare i conti con tre macro-problematiche intrinsecamente connesse tra loro, ovvero la scarsa redditività, il meteo avverso e il basso tasso di ricambio generazionale, appare del tutto illogico, nonché paradossale, andare ad affossare la canapicoltura, che è uno dei pochissimi comparti produttivi che non sconta tali annose problematiche”. Lo ribadisce il presidente della Copagri Tommaso Battista in occasione del convegno “La produzione della canapa industriale”, in corso al Senato su iniziativa della senatrice Sabrina Licheri.
Copagri torna quindi a chiedere al governo di aprire un tavolo di confronto con i rappresentanti della filiera per trovare soluzioni condivise che permettano la tenuta e lo sviluppo di un settore strategico per l’economia italiana; “basterebbe riconvocare il Tavolo nazionale di filiera della canapa, insediatosi nell’ormai lontano 2021, ma mai più riunitosi, per fare i dovuti e necessari approfondimenti sulla materia e per portare avanti il ragionamento avviato anni fa e finalizzato all’approvazione di un piano di settore”, spiega Battista.
L’intervento “prettamente ideologico” nel ‘Ddl sicurezza’, con cui si blocca la produzione, la trasformazione e la commercializzazione della canapa industriale “rischia di tagliare irrimediabilmente le gambe a una filiera in grande ascesa, che vale diverse centinaia di milioni di euro e impiega oltre 10mila lavoratori, con una fortissima incidenza di giovani imprenditori”.