Gusmeroli (Lega): “Le priorità sono semplificazione e riduzione della pressione fiscale”
Sala (FI): “Legge Delega entro luglio”
Asvisio (Commercialisti Torino): “Riequilibrare rapporti Fisco-contribuenti”
Terzani (Commercialisti Firenze): “Mantenere doppio binario con l’Agenzia delle Entrate”
“La semplificazione, la progressiva riduzione della pressione fiscale e il riequilibrio del rapporto tra cittadini e finanze pubbliche sono principi cardine della delega fiscale. Il Fisco non sarà un amico, ma sarà certamente ‘meno nemico’ di quanto lo sia ora.
Per cinquant’anni si è pensato di poter affrontare l’evasione fiscale complicando il sistema tributario. Noi crediamo invece che la semplificazione e la riduzione delle aliquote fiscali siano gli strumenti giusti per combattere l’economia sommersa.
La mini flat tax al 15% e la Cedolare Secca sugli affitti delle abitazioni sono due ottimi esempi di riduzione dell’evasione fiscale, a dimostrazione che se la tassazione è bassa e semplice da calcolare, e non conviene evadere le tasse”.
Queste le parole di Alberto Gusmeroli (presidente della Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera, responsabile dell’Unità Fisco del dipartimento economia della Lega e co-Relatore della delega fiscale), nell’ambito del doppio confronto del Cnpr Forum tra professionisti e politica promosso dalla Cassa previdenza ragionieri ed esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.
“Anche la questione delle sanzioni deve essere rivista – ha detto Gusmeroli. Infatti, i cittadini che dichiarano correttamente le tasse ma non sono in grado di pagarle a causa di difficoltà temporanee non possono essere trattati come pericolosi evasori fiscali. Ecco perché la proposta di rimodulare le imposte a 10 anni è così importante”.
Fabrizio Sala (deputato di Forza Italia Commissione Finanze a Montecitorio e co-relatore della delega fiscale) ha detto: “La legge delega fiscale è stata bocciata dal Parlamento a luglio e si spera che il Governo Meloni possa avviare l’iter burocratico a settembre e iniziare ad emanare i decreti attuativi a partire dal 2024.
Anche la costituzionalizzazione dello Statuto del Contribuente può procedere su binari paralleli. Il processo di riconoscimento costituzionale di tutti i diritti dei contribuenti, che è la base su cui si approva la delega fiscale da un lato e si costruiscono i vari decreti attuativi della riforma dall’altro, porterà a un Fisco più equo e moderno, con una maggiore compliance tra cittadini e Stato.
Stiamo lavorando per ridefinire la base imponibile, con particolare attenzione alla semplificazione di deduzioni, aliquote e detrazioni. Tentando di consolidare tutte le scadenze in due o tre momenti chiave, è chiaro che ci deve essere prima una razionalizzazione di deduzioni e detrazioni, e poi una parte relativa alla risoluzione del contenzioso”.
Come professionisti, un cauto ottimismo emerge dalle parole di Luca Asvisio (presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Torino): “Attribuisco grande importanza ai primi segnali che arrivano dal Governo sui principi che dovranno ispirare una riforma fiscale più complessiva e che l’Italia attende da tempo.
Come professionisti ci battiamo da tempo per la semplificazione di procedure e la razionalizzazione del sistema fiscale più complesso del mondo. Abbiamo chiesto un significativo riequilibrio del rapporto con l’Agenzia delle Entrate e una profonda revisione del calendario fiscale, che ogni anno impone ai nostri studi centinaia di scadenze.
Di primaria importanza l’attuazione dello Statuto del Contribuente, al fine di accelerare il processo di riconciliazione tra il contribuente ed il Fisco, che è il presupposto di una gestione più efficace. Lo stesso Governo sta valutando un meccanismo che prevede il pagamento del 15% dell’IRES sui redditi da lavoro dipendente, piuttosto che il classico modello decontributivo adottato in molti altri Stati”.
Secondo Enrico Terzani (presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Firenze), “la categoria dei dottori commercialisti non è mai stata così importante per lo Stato come in questo momento storico.
La nostra categoria ha un ruolo decisivo che, se consultato preventivamente, può proporre ogni tipo di modifica per rendere il sistema fiscale italiano più equo e sostenibile per imprese e famiglie. Uno dei passi fondamentali per completare questo processo è la piena attuazione dello Statuto del Contribuente, che resta lettera morta, nonostante sia in vigore da 23 anni come norma costituzionale.
A questo proposito, e alla luce dei forti investimenti nei canali telematici, il rapporto con l’Agenzia delle Entrate deve preservare, uno spazio multilinea dove i professionisti possano mantenere, almeno in parte, un rapporto diretto con il proprio personale”.
Michele Santomauro