ROMA – Terremoto nell’FBI. La decisione del direttore Christopher A. Wray, di dimettersi dal suo incarico al termine dell’amministrazione Biden, segna una svolta cruciale per il Bureau e per l’amministrazione di Donald J. Trump, che si prepara a tornare alla Casa Bianca il 20 gennaio.
L’annuncio di Wray è arrivato al culmine di una lungo periodo di tensione tra il direttore e l’ex Presidente, ora Presidente eletto.
LA FRATTURA CON TRUMP
Nomina diretta di Trump nell’agosto 2017, Wray era stato incaricato di un mandato decennale, un periodo pensato per garantire l’indipendenza dell’FBI dalle dinamiche politiche. Tuttavia, il suo rapporto con il Presidente eletto si è deteriorato nel tempo. La rottura definitiva è avvenuta nel 2022, quando l’FBI ha perquisito il resort di Mar-a-Lago in Florida, sequestrando documenti classificati che Trump aveva portato via illegalmente dalla Casa Bianca. Il Tycoon ha quindi accusato il Bureau di essere uno “strumento di ingiustizia”.
TRUMP: “UN GRANDE GIORNO PER L’AMERICA”
Commentando la decisione di Wray, Trump ha dichiarato su Truth che le dimissioni rappresentano “un grande giorno per l’America”. Ha accusato il direttore uscente di aver trasformato l’FBI in un’arma contro di lui, citando le indagini sul tentativo di sovvertire le elezioni del 2020 e l’operazione a Mar-a-Lago. Dal canto suo, Wray ha spiegato che la sua decisione è stata presa per proteggere l’integrità dell’FBI e garantire che l’agenzia potesse concentrarsi sulla sua missione senza essere trascinata in ulteriori controversie politiche.
KASH PATEL: IL SUCCESSORE DESIGNATO
Trump ha già annunciato che Kash Patel, noto per le sue posizioni critiche verso l’FBI, sarà il prossimo direttore. Patel ha promesso un cambiamento radicale, con la riorganizzazione dei vertici dell’agenzia e il trasferimento di migliaia di dipendenti del quartier generale in altri uffici sul territorio. La nomina di Patel solleva interrogativi sulla futura indipendenza dell’FBI, considerata una delle istituzioni chiave della giustizia americana.
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