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Bologna chiama Roma, proposta salva Pd: ticket Bonaccini – Schlein

PoliticaBologna chiama Roma, proposta salva Pd: ticket Bonaccini – Schlein

ROMA – Bonaccini e Schlein in ticket. Da Bologna con furore. Adottare la formula di governo dell’ormai quasi unica regione rossa italiana per rigenerare il Pd in crisi. La suggestione prende piede mano a mano che nel partito si allarga il dibattito sul congresso. “È un mio auspicio personale”, spiega Andrea De Maria, deputato Pd, fin dalle prime ore schierato con Bonaccini candidato Segretario. “Elly Schlein sarebbe perfetta per un ticket. Come si è già fatto in Regione Emilia-Romagna. Sarebbe un modo per contribuire davvero dalla nostra terra ad una nuova stagione di rilancio e di rinnovamento del PD e del Centrosinistra”.

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Una premessa: con il Pd reduce dalla sconfitta e in equilibrio sempre più precario, le forzature da una parte e dall’altra rischiano di essere letali. Stefano Bonaccini attrae l’area dei riformisti, a cominciare dagli ex renziani. La sinistra vede in Elly Schlein l’anti-Meloni. Ma gli uni e gli altri temono che in caso di vittoria dell’avversario, non ci siano più le condizioni per restare nel partito. Troppo di destra quello di Bonaccini, per la sinistra. Troppo di sinistra quello di Schlein, per i riformisti. Sono i famosi ‘veti incrociati’, specialita’ del Pd, che di solito li risolve con l’antico metodo del compromesso.

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In questo caso, tuttavia, la formula non avrebbe il sapore amaro del ‘tutto cambi perchè nulla cambi’, altra pietanza dem. Bonaccini e Schlein sono due dirigenti che non appartengono alla schiera degli ex dirigenti di Margherita e Ds (Bonaccini lo è stato, ma in seconda fila), e soprattutto sono un coppia di governo collaudata in una regione considerata esempio di buona amministrazione.Se la proposta prendesse piede, avrebbe inoltre il pregio di non appiattire nessuno dei due candidati sulle anime tradizionali del partito. Bonaccini e Schlein sarebbero indeboliti da una lotta all’ultimo voto tra le due componenti storiche.

L’unica vera coontroindicazione consisterebbe però nel lasciare ‘scoperto’ il vertice amministrativo della regione Emilia Romagna, sulla base di un impegno volontario, in un partito politico peraltro, del numero uno e del numero due del governo locale. Un sacrificio che i pur ‘rossi’ Emiliani potrebbero non gradire.

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