- Bacoli, il Belvedere del Castello aragonese intitolato a Maurizio Valenzi
- Della Ragione (Sindaco Bacoli): “Grazie a lui oggi abbiamo questo straordinario bene museale”
- Lucia Valenzi: “Intitolargli uno degli scorci più belli del Golfo è motivo di grande soddisfazione”
- Alifuoco (Progetto Agendo): “La cultura deve avere una visione dell’impatto economico”
“Se oggi abbiamo il Castello aragonese di Baia convertito in chiave museale è proprio grazie a Maurizio Valenzi e all’assessore Emma Maida che riuscirono a liberarlo dall’orfanotrofio militare. Un luogo di sofferenza per bambini confinati fino agli anni ‘70 che scrissero una lettera drammatica al sindaco Valenzi, poiché la struttura era gestita dal comune di Napoli, dove denunciavano la loro condizione di degrado. Ne seguì un’ispezione e la conseguente chiusura dell’orfanotrofio e la restituzione del maniero come bene storico alla comunità”. Lo ha dichiarato Josi Della Ragione, sindaco di Bacoli, a margine dell’intitolazione a Maurizio Valenzi, in occasione del 115mo anniversario della sua nascita, del Belvedere del Castello aragonese in via Castello a Bacoli. Presente alla cerimonia Lucia Valenzi, figlia di Maurizio e presidente della Fondazione Valenzi: “Il legame di mio padre con Bacoli si è rinsaldato negli anni per via del suo ruolo istituzionale e politico che spesso lo portava a seguire le vicende della provincia di Napoli. Questo riconoscimento odierno mi ha colpito nel constatare che la sua memoria sia ancora così forte in questa comunità. Intitolargli uno degli scorci più belli del golfo di Napoli, lui che era anche pittore, è motivo di grande soddisfazione. Non appena ricevette la lettera dai bambini dell’orfanotrofio decise di attivarsi immediatamente per porre fine a quella situazione attivando la sua Giunta per liberare giovanissimi di fatto incarcerati pur non avendo fatto nulla”. Per Antonio Bassolino, già governatore della Regione Campania e sindaco di Napoli: “Ricordiamo un grande sindaco di Napoli e mi fa piacere che venga fatto qui a Bacoli perché proprio in questa terra ebbe un ruolo importante per la chiusura di un orfanotrofio che funzionava in maniera assurda. Grazie alla sua forte capacità di tenere presenti i sentimenti popolari si attivò immediatamente per risolvere il problema”.
Al termine della cerimonia, presso la sala Ostrichina del Comune di Bacoli, si è svolto il forum “Patrimonio flegreo, terra tra mito e fuoco” promosso dalla Fondazione Valenzi nell’ambito del progetto “Agendo atelier telematico” finanziato dal Pnrr. Marco Alifuoco responsabile del progetto: “la cultura deve avere una visione dell’impatto economico e l’industria culturale può fare tanto da questo punto di vista. Nelle nostre regioni è possibile mobilitare tante risorse, penso ad esempio all’art bonus con quasi 200 milioni di euro in 10 anni ma tante risorse vanno al Nord e poche al Sud. Le organizzazioni devono attrezzarsi per accedere a questi strumenti che possono offrire molto in termini economici e occupazionali in chiave di sostenibilità. La crescita dell’industria culturale, focus principale del progetto, presuppone anche il coinvolgimento dei giovani nella tutela e promozione dei tesori della nostra regione. Partiamo da Bacoli dove oggi abbiamo iniziato a capire i ragazzi cosa si aspettano e abbiamo promosso un evento importante come l’intitolazione del Belvedere del Castello a Maurizio Valenzi”.