Giro d’affari da 1,2 mld. Il volume presentato a Grinzane Cavour
Milano, 18 dic. (askanews) – Si aggirano oltre i 2,25 milioni gli ettolitri di vino prodotti quest’anno in Piemonte (+ 5% sul 2023), che si conferma come la seconda regione a livello nazionale per impatto di fatturato, con un giro d’affari per il comparto vinicolo a quota 1.248 milioni di euro. Sul fronte export, crescono i rossi Dop piemontesi di circa l’1% a valore, a fronte di un +4,4% a volume). Questa in sintesi la previsione che emerge da “L’Annata Vitivinicola in Piemonte 2024”, l’annuale pubblicazione curata da Vignaioli Piemontesi e Regione Piemonte, in cui si analizzano dati tecnici e valutazioni sulla vendemmia appena passata e sull’andamento economico generale del comparto vitivinicolo. Il volume è stato presentato nel Castello di Grinzane Cavour, in provincia di Cuneo.
“L’annata appena conclusa ci ha visti produrre di più ma non senza grandi difficoltà, soprattutto nel raggiungere la vendemmia a causa delle piogge abbondanti. Sul fronte della sostenibilità economica, però, il nostro comparto è ancora lontano da una situazione ottimale. I mercati e i consumi stanno cambiando rapidamente e questo richiede un approccio più veloce e deciso nell’affrontare le problematiche che abbiamo davanti. Dobbiamo rivedere le nostre strategie con una visione d’insieme, come una squadra coesa” ha affermato Giulio Porzio di Vignaioli Piemontesi, rimarcando che “in questo contesto, il ruolo della Regione diventa cruciale: è necessario che sia protagonista nelle scelte strategiche, promuovendo l’utilizzo dei nostri prodotti e sostenendo i produttori locali. È un momento in cui serve coraggio per credere nel nostro lavoro e scommettere sul futuro della viticoltura piemontese”.
Denis Pantini, responsabile Nomisma Wine Monitor, ha analizzato le performance dei vini piemontesi, in particolare all’estero, e ha spiegato che il Piemonte è la seconda regione italiana, dopo il Veneto, per valore dell’export di vino: i primi 9 mesi segnalano un leggero calo a valore (-0,4%), dopo un 2023 che ha visto arretrare le vendite oltre frontiera dei propri vini di quasi il 6%. In questo scenario, crescono i rossi Dop piemontesi di circa l’1% a valore (a fronte di un +4,4% a volume), trainati da un forte recupero del Canada (+49%) e da importanti crescite in Svezia (+14%), Giappone e Stati Uniti (+10% entrambi). Sotto la parità invece l’Asti spumante (-1,7%), trascinato al ribasso da Germania (-9%), Austria (-14%) e Polonia (-20%). Corrono invece le esportazioni in Russia (+51%), sebbene in questa corsa abbia avuto un ruolo importante la decisione del governo di Putin di incrementare le accise sui vini, decisione che ha fatto “accelerare” gli acquisti da parte degli importatori nella prima parte dell’anno. L’export interessa circa il 60% del vino prodotto in Piemonte, di cui il 70% nei Paesi comunitari e il 30% nei Paesi extra Ue.
Per quanto riguarda l’annata 2024 da un punto di vista qualitativo, sulla base delle analisi e valutazioni condotte regolarmente dal servizio tecnico di Vignaioli Piemontesi, “può essere valutata complessivamente come più che discreta”. I tecnici assegnano le “otto stelle e mezzo” al Sauvignon Blanc; le “otto stelle” a Brachetto, Pelaverga, Ruché, Chardonnay. “Sette stelle e mezzo” a Cortese, Erbaluce, Favorita, Moscato, Barbera, Freisa, Nebbiolo, Vespolina, Pinot Nero. “Sette stelle” a Arneis, Timorasso, Nascetta, Grignolino e “Sei e mezzo” al Dolcetto. “Il carattere più apprezzabile del 2024 – sostengono i tecnici – potrebbe essere quello delle ‘ridimensionate’ potenze alcoliche anche più in sintonia con le nuove richieste di mercato”.
Il dato definitivo sugli ettari vitati sarà disponibile a gennaio, al termine delle dichiarazioni di vendemmia, ma si stima siano 44.471 ettari vitati in Piemonte, in lieve aumento rispetto allo scorso anno quando, per la prima volta dal 2017, hanno registrato una flessione, passando da 45.823 ettari del 2022 a 44.285. Il 33% della produzione vitivinicola in Piemonte arriva dal mondo della cooperazione: 33 cantine cooperative sono associate e rappresentate da Vignaioli Piemontesi con circa 6.000 soci.