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Ambra lancia la campagna “Non è il cibo il mio disturbo alimentare”

AttualitàAmbra lancia la campagna "Non è il cibo il mio disturbo alimentare"

Con Animenta, Jolanda Renga e Danone Italia: nuova narrazione sui DCA
Roma, 22 nov. (askanews) – È stata presentata giovedì in anteprima, al Cinema Anteo di Milano, la campagna di sensibilizzazione “Non è il cibo il mio disturbo alimentare”, pensata e diretta da Ambra Angiolini con la collaborazione di Animenta e Jolanda Renga, realizzata con il contributo di Danone Italia e il suo brand Nutricia Fortini per creare una nuova narrazione sui DCA.
La campagna si propone di sensibilizzare le persone sul fatto che i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) non si trovano né si curano a tavola, poiché non sono semplicemente una questione legata al cibo. L’obiettivo è rimettere al centro ciò che una persona che ne è affetta vive emotivamente.
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono un fenomeno sociale drammaticamente diffuso, ma di cui ancora poco si parla e spesso non nella modalità appropriata: dietro a queste patologie si cela infatti una richiesta di aiuto nascosta, un grido silenzioso spesso ignorato, che richiede attenzione immediata e interventi efficaci.
Per rispondere a questa emergenza sociale e offrire un supporto concreto Danone Italia, con il suo brand Nutricia Fortini, ha scelto come partner autorevole Animenta e questa virtuosa collaborazione ha dato vita al progetto “Laboratori dell’Anima”, ideati e realizzati da Ambra Angiolini e Aurora Caporossi, Presidente e Founder di Animenta. I laboratori hanno coinvolto circa 150 ragazze e ragazzi, che hanno potuto immergersi in un ambiente sicuro, protetto e stimolante, dove esprimere liberamente le proprie emozioni e trovare sostegno tra pari, migliorare l’autostima e sviluppare un senso di autoconsapevolezza, coinvolgendo non solo il corpo ma anche l’anima.
Sulla scia dei bisogni e delle emozioni emerse durante i Laboratori, è nata la campagna di sensibilizzazione “Non è il cibo il mio disturbo alimentare”.

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