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Allarmi e ambasciate chiuse, cosa succede in Ucraina? È la strategia di chi aspetta Trump

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ROMA – Non tengono in conto “dell’interesse strategico” della Russia, le previsioni su “una ritorsione” di Mosca dopo i bombardamenti nel suo territorio con missili americani. A evidenziarlo sono fonti interne a organismi internazionali sentite oggi dall’agenzia Dire tra Kiev e Kharkiv.Una lettura, questa, condivisa dopo gli annunci di chiusure dell’ambasciata degli Stati Uniti e di altre sedi diplomatiche nella capitale ucraina, anche da parte di Spagna, Italia e Grecia. Scelte motivate, almeno nel caso americano, con il timore di raid “significativi”.

Il punto di partenza dell’analisi è il lancio da parte dell’Ucraina di missili dei sistemi “Atacms”, che ieri hanno raggiunto la regione di Bryansk. “C’è una lettura secondo la quale l’impiego di queste armi americane a lunga gittata che hanno colpito in Russia abbastanza in profondità siano all’origine di ansia e preoccupazione anche da parte degli Stati Uniti” sottolineano le fonti. “All’origine di questi timori, ci sarebbe l’ipotesi di un attacco massiccio di ritorsione da parte di Mosca”. Da Kiev e da Kharkiv, però, avvertono: una scelta del genere non rientrerebbe affatto nell'”interesse strategico” del Cremlino.L’analisi prosegue: “La Russia vuole continuare a conquistare territori che peraltro molti nell’Ucraina centrale e occidentale considerano regioni di ‘traditori’ filo-russi, dei quali non vogliono più sapere e che potrebbero un domani essere parte di uno scambio o di un accordo”.Secondo le fonti, “oggi la Russia non ha alcun interesse strategico a ‘dare una lezione’ ma si limiterà a fare qualcosa, come hanno fatto gli iraniani con Israele, stando attenta a non andare troppo oltre”.Da Kharkiv, capoluogo di una regione del nord-est tagliata in due dal fronte, aggiungono: “Nelle zone prossime alla linea di contatto c’è movimento e pressione, non solo nel Donetsk, dove le forze russe stanno continuando ad avanzare, ma anche più a sud verso le direttrici di Zaporizhzia e Kherson”.Proprio ieri un bombardamento russo ha colpito un ponte lungo la strada che da Kharkiv permette di raggiungere Lyman, a circa 13 chilometri dalla linea del fronte.Le fonti concludono, tornando ai sistemi missilistici Atacms:”Kiev userà missili a lungo raggio, ma non ne ha molti e poi non ha ancora avuto dagli americani tutta l’infrastruttura che serve per dispiegarli in modo credibile”. Stando all’analisi, “questa è una fase di mosse tattiche, per far passare l’inverno e vedere cosa succede con l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca”.Secondo stime delle Nazioni Unite, nel corso dei mille giorni di conflitto seguiti all’offensiva del 24 febbraio 2022 le persone costrette a lasciare le proprie case cercando riparo altrove in Ucraina sono state oltre quattro milioni. Più di sei milioni, invece, quelle registrate come rifugiate all’estero.
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