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Al congresso Sifo si parla di cooperazione internazionale e del ruolo del farmacista ospedaliero nelle emergenze

MondoAl congresso Sifo si parla di cooperazione internazionale e del ruolo del farmacista ospedaliero nelle emergenze

di Walter Gatti e Carlotta Di Santo

NAPOLI – “In un contesto globale caratterizzato da crescenti disuguaglianze politiche, sociali ed economiche, è fondamentale affrontare le ripercussioni che queste disparità hanno sulla salute delle popolazioni. La crisi sanitaria globale, aggravata dal mutamento degli scenari geopolitici internazionali, ha messo in evidenza le difficoltà di accesso alle risorse sanitarie fondamentali, rendendo urgente un intervento per tutelare il diritto universale alla salute. Dal mondo sanitario, intanto, si leva un appello unanime alle istituzioni: un maggiore coinvolgimento della figura del farmacista ospedaliero ai tavoli di lavoro nazionali ed internazionali, in quanto rappresenta una delle professionalità di maggior rilievo nell’ambito sanitario, soprattutto per il ruolo chiave nelle attività operative”. Se n’è discusso in occasione della sessione dal titolo ‘Rafforzare il ruolo del farmacista ospedaliero nella cooperazione internazionale per migliorare la salute globale’, che si è svolta nell’ambito del XLV Congresso Nazionale SIFO, in corso a Napoli presso gli spazi della Mostra d’Oltremare. Tutor della sessione sono state Marianna Napoletano, Coordinatrice ASC Global Health SIFO e Dirigente Farmacista dell’AORN Santobono Pausilipon di Napoli e Giovanna Gambarelli, membro del Comitato scientifico SIFO e dirigente farmacista presso la Direzione generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute.

Ad intervenire al dibattito, anche Giovanna Margiotta, Direttore UOC Farmacia dell’AORN Santobono Pausilipon di Napoli, che ha trattato il tema della cooperazione sanitaria internazionale, sottolineando come questa rappresenti una “strategia chiave per abbattere le barriere che ostacolano la realizzazione del diritto alla salute”. Durante l’intervento è stata sottolineata anche la necessità di “integrare questo tipo di approccio con i sistemi sanitari locali, per poter rafforzare non solo le strutture sanitarie, ma anche i determinanti sociali della salute”.

Si è parlato quindi di pianificazione sanitaria in teatri operativi, dall’approccio ‘One Health’ a quello ‘Planetary Health’, con il Contrammiraglio Stefano Pierallini di IGESAN Ispettorato Generale della Sanità Militare che ha messo in evidenza l’importanza di “rafforzare le infrastrutture, migliorare l’educazione sanitaria” e la necessità di avviare una “riflessione collettiva per delineare un percorso praticabile, volto a promuovere cambiamenti che garantiscano un futuro sostenibile, equo e adattivo, riducendo le disparità esistenti in ambito di salute globale e planetaria”. Il Servizio Sanitario Militare (SSM), intanto, ha sviluppato una consolidata esperienza nella gestione di situazioni di emergenza (come nel caso della recente emergenza pandemica da Covid-19) e nel garantire l’assistenza sanitaria in aree complesse e disagiate. “Questa expertise, maturata sul campo- ha detto il Contrammiraglio Pierallini- è diventata un patrimonio prezioso non solo per la Difesa, ma anche per l’intero sistema sanitario nazionale e internazionale“. È stato approfondito, quindi, come il SSM si stia adoperando per sviluppare una ‘Next Generation Pharmacy’ in grado di affrontare le sfide del futuro, attraverso i quattro temi cardine del Convegno: Formazione, Ricerca, Ambiente e Personalizzazione del percorso di cura.

È stato poi il Generale Claudio Zanotto, Direttore Medical Officer presso la NATO, a chiudere la sessione con la relazione dal titolo ‘Artificial General Intelligence (AGI): applicazione nella Cooperazione Sanitaria Internazionale’, in cui si è soffermato sul ruolo del farmacista ospedaliero nella gestione dell’assistenza farmaceutica durante le emergenze internazionali. A conclusione, è stata organizzata una tavola rotonda che ha offerto l’opportunità di un confronto tra diverse istituzioni in merito alle sfide attuali che il farmacista ospedaliero si trova ad affrontare nei diversi contesti socio-economici, politici e culturali.

Diverse le proposte avanzate dagli esperti, tra cui acquisire competenze tecniche e comportamentali per gestire l’assistenza farmaceutica nelle emergenze internazionali; approfondire le patologie di maggiore impatto nelle crisi sanitarie e le strategie manageriali per affrontarle; promuovere un’etica di responsabilità sociale tra istituzioni e professionisti. “In questo contesto- hanno affermato- la cooperazione internazionale e lo sviluppo sostenibile sono fondamentali per migliorare la qualità della vita e ridurre le disuguaglianze in ambito sanitario. La condivisione di risorse, conoscenze e tecnologie rappresenta un’opportunità per potenziare i sistemi sanitari dei Paesi coinvolti”.
Infine, secondo gli esperti, si ritiene essenziale avviare una riflessione collettiva per promuovere cambiamenti significativi verso un futuro sostenibile ed equo. “In un periodo di crisi geopolitica e con l’Obiettivo 3 dell’Agenda ONU 2030 come guida, è cruciale approfondire le tematiche di cooperazione sanitaria internazionale, garantendo un coinvolgimento crescente dei Farmacisti Ospedalieri del Servizio Sanitario Nazionale”, hanno concluso.

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