“Il futuro è già qui”, la ricerca su leucemie, linfomi e mieloma
Milano, 14 nov. (askanews) – Da “Destinazione futuro” a “Il futuro è già qui”. A cinque anni di distanza dai primi utilizzi delle cellule CAR-T in Italia, fondamentali per assicurare importanti tassi di remissione per alcune forme di leucemia, linfoma e mieloma, già si guarda avanti con la sperimentazione anche per l’impiego contro i tumori solidi. La campagna itinerante e online promossa dall’AIL – Associazione Italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma – è ripartita da Milano e più precisamente dall’incontro della Sala dei Milanesi all’archivio della Veneranda Fabbrica del Duomo. Fra i partecipanti, il Professor Paolo Corradini, direttore divisione di ematologi, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano: “Festeggiamo i primi 5 anni di una terapia innovativa: la prima terapia genica anticancro dell’umanità, una vera e propria rivoluzione. Una terapia che per la leucemia linfoblastica ha dato risultati di grande importanza per una fetta di pazienti che non avevano alcuna alternativa e invece sono guariti. Guardiamo ai dati consolidati e vediamo risposte cliniche che durano e persone che hanno ripreso in mano la loro vita normale”.Soddisfazione per AIL nella persona del presidente nazionale, Giuseppe Toro: “Cinque anni fa, proprio qui a Milano, il professor Corradini impiegava le Car-T per la prima volta in Italia. Da quel momento, di strada ne abbiamo fatta tanta. Ora ci sono oltre 1.400 casi con 40 centri in Italia, per risultati che sono pari alle premesse e alle speranze dei malati, che hanno vissuto con entusiasmo l’entrata in campo di questa terapia”. Le novità interessano anche fasce d’età specifiche, come quella dei bambini. Sulla leucemia linfoblastica acuta, il tumore più frequente in età pediatrica, i passi avanti sono già stati enormi. Ma l’utilizzo delle cellule Car T potrebbe allargarsi ad altre patologie, come raccontato dalla dottoressa Adriana Balduzzi, direttore pediatria alla Fondazione IRCCS San Gerardo di Monza: “L’applicazione di queste cellule oggi si estende, in via sperimentale, anche a tumori solidi e malattie autoimmuni, e verosimilmente il campo si estenderà nel prossimo futuro, in particolare in pediatria”. Un lavoro dunque importante e in continua evoluzione, con sviluppi davvero interessanti come dimostrano le rinnovate prospettive legate alla sperimentazione.