BOLOGNA – “In ambulatorio si può fare la piccola chirurgia, ma perchè fare una rinoplastica in ambulatorio, perchè?”: a parlare, in un video su TikTok, è il chirurgo estetico Jacopo Gardellin, molto seguito e molto noto sui social. Gardellin interviene oggi per commentare la vicenda di Agata Margaret Spada, la ragazza di 22 anni che è morta a Roma, dopo essersi sentita male poco prima di un intervento di rinoplastica, subito dopo aver effettuato l’anestesia. La ragazza, originaria di Lentini in Sicilia, si era rivolta ad uno studio chirurgico di Roma, che si trova all’Eur, e che pubblicizzava la propria attività sui social e anche su TikTok. Sarebbe stato proprio un video incontrato su TikTok a incuriosire e convincere la 22enne siciliana, dal momento che prometteva un rimodellamento del naso “in soli 20 minuti” per circa 3.000 euro, “senza cicatrici”. La ragazza, a quanto ricostruito, aveva l’appuntamento per operarsi il 4 di novembre: si è sentita male non appena somministrata l’anestesia (ha cominciato a tremare) e da lì non c’è stato più nulla da fare: è stata accompagnata all’ospedale Sant’Eugenio, dove è morta il 7 novembre dopo tre giorni passati tra la vita e la morte.
Oggi, alla luce della tragedia successa (ci sono due medici indagati per omicidio colposo e i Carabinieri del Nas hanno sequestrato l’ambulatorio dove è avvenuto il fatto), Gardellin dice la sua in un video. E alla fine fa un appello chiaro alle pazienti: “Non cercate sconti, bisogna cercare la qualità”. Dice infatti Gardellin: “La medicina e chirurgia estetica non sono situazioni in cui si possono chiedere sconti, non bisogna cercare gli sconti ma la qualità e qualità non vuol dire pagare poco”.
I DUBBI: L’AMBULATORIO SBAGLIATO E GLI ESAMI PREVENTIVI
Aprendo il video di commento alla notizia, il chirurgo estetico dice: “Queste cose non si augurano mai a nessuno. È una sconfitta per tutti noi, in questo momento lo è anche per me che da anni cerco di operare e di far capire che dobbiamo operare in trasparenza”. Le osservazioni che il medico ha sono almeno due: la prima è sulla scelta di eseguire una rinoplastica in ambulatorio. “Perchè fare una rinoplastica in ambulatorio? Un ambulatorio dove, se ci sono delle problematiche come quella che c’è stata, non ci sono poi le tempistiche per andare in una struttura pronta?”. Altra cosa: “Non sono state fatte le analisi? Il preoperatorio? Per andare a vedere se c’era eventualmente qualche problematica”. La morte della ragazza sembrerebbe effettivamente essere stata causata da una reazione allergica all’anestesia. Repubblica ha scritto che i Nas, all’interno dell’ambulatorio, non hanno trovato nessun documento relativo all’intervento di Agata Margaret, nemmeno una cartella clinica. E questo farebbe pensare che, prima dell’intervento del 4 novembre, non fosse stato eseguito nessun accertamento preventivo. Tant’è vero che i medici, quando la ragazza si sente male, a un certo punto non sapendo che fare corrono fuori dal fidanzato in sala d’attesa a chiedere se avesse una qualche allergia.
L’APPELLO: “NON CERCATE GLI SCONTI”
Prosegue poi Gardellin: “Dispiace che, quando succedono queste cose, poi escano nomi e cognomi, la città, il nome delle cliniche. È una sconfitta per tutti noi”, ripete. Poi ecco l’appello alle pazienti: “Cercate di non ricercare l’economicità della situazione, lo sconto, il prezzo più basso. Non invogliate il medico o la struttura a farvi lo sconto. Fare un intervento in ambulatorio chirurgico costa poco, la struttura di una clinica chirurgica vera invece è una struttura costosissima. Per farvi capire, su un costo complessivo di 10 mila euro, un terzo va alla struttura, perchè è una struttura preparata. E poi c’è l’anestesista, le protesi, il materiale, il chirurgo, il secondo operatore. Bisogna iniziare a capire che la medicina e chirurgia estetica non sono situazioni in cui si possono chiedere sconti, non bisogna cercare gli sconti ma la qualità e qualità non vuol dire pagare poco”.Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it