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Nadef, deficit 2023 sale al 5,3% per “effetto del Superbonus”. Confermati aiuti alle famiglie e taglio cuneo

AttualitàNadef, deficit 2023 sale al 5,3% per "effetto del Superbonus". Confermati aiuti alle famiglie e taglio cuneo

Font di governo: con aumento tassi sottratti 14-15 mld a favore delle famiglie

Roma, 27 set. (askanews) – Il rapporto deficit/Pil nel 2023 nella nota di aggiornamento del Def sale dal 4,3% al 5,3% “interamente per l’effetto del Superbonus 110%”. E’ quanto riferiscono fonti di governo a margine del Consiglio dei ministri.

In assenza dei bonus edilizi, spiegano le stesse fonti, “il debito sarebbe sceso di un punto percentuale all’anno”. I bonus edilizi “comportano un sostanziale incremento del fabbisogno pubblico nel corso dell’intera legislatura, riducendo gli spazi di manovra per finanziare interventi a favore dell’economia reale e delle famiglie”.

In ogni caso, la Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Nadef) consente “una impostazione di bilancio all’insegna della serietà e del buon senso”, spiegano fonti di governo mentre il Consiglio dei Ministri sta esaminando la Nadef Sarebbero confermati gli aiuti alle famiglie con redditi medio bassi, il taglio del cuneo fiscale e avvio dell’applicazione della delega fiscale per proseguire nella politica di riduzione delle tasse.

La Nadef predisposta dal Governo “tiene in considerazione la complessa situazione economica internazionale, l’impatto della politica monetaria restrittiva con l’aumento dei tassi d’interesse (che sottrae risorse dell’ordine di 14-15 miliardi agli interventi attivi a favore dell’economia e delle famiglie), le conseguenze della guerra in Ucraina”, spiegano ancora fonti di governo mentre è in corso il Cdm per l’esame della Nota.

“Il Governo ha scelto un’impostazione di bilancio seria e di buon senso. Confermati – spiegano le stesse fonti – l’aiuto ai redditi medio bassi, la decontribuzione già decisa l’anno scorso, gli interventi a favore delle famiglie con figli e l’attuazione della prima fase della riforma fiscale per proseguire nella politica di riduzione delle tasse e della pressione fiscale. Prevista la prosecuzione dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego con particolare riferimento alla sanità”.

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