venerdì, 22 Novembre , 24

Valtellina Casera: verso revisione “scientifica” disciplinare Dop

Evidenze progetto Simca per aumentare qualità...

Affitti brevi, Airbnb: stretta sui “lucchetti abusivi” nei centri

L'Azienda favorevole a legge quadro nazionale...

Cnpr Forum: “E’ necessario aiutare famiglie e imprese”

EconomiaCnpr Forum: "E' necessario aiutare famiglie e imprese"

Gusmeroli (Lega): “Risorse disponibili ai meno abbienti”

Misiani (Pd): “Difendere potere d’acquisto dei salari”

Bicchielli (Noi Moderati): “Più fondi per la natalità”

Fenu (M5s): “No a scaricabarile su governi precedenti”

“Vogliamo aiutare le famiglie e le imprese contro l’alta inflazione, l’alto livello dei mutui e dei prestiti. Le priorità sono rendere strutturale la riduzione del Cuneo fiscale, detassare i premi di produzione e prevedere l’abolizione dell’anticipo del 50% con rate dal mese di gennaio a giugno dell’anno successivo, già nell’acconto di novembre.

Questa misura sarà inizialmente limitata ai gruppi con un fatturato fino a 500mila euro; le attività economiche con un fatturato superiore a 3 milioni di euro, per la prima volta, non pagheranno più le tasse in anticipo”.

Queste le parole di Alberto Gusmeroli (Lega), presidente della Commissione Attività Produttive alla Camera dei Deputati, nel corso del Forum “Legge di bilancio 2024: impatti, risorse e prospettive” promosso dalla Cassa previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.

“Affronteremo altre questioni per far crescere l’economia e l’occupazione dei ceti medio-bassi e per affrontare meglio il debito pubblico. Un’inflazione elevata comporta un aumento dei prezzi e rende più difficile la spesa fiscale – ha aggiunto Gusmeroli.

Infine, abbiamo previsto una tassa sui profitti in eccesso delle banche e vogliamo intervenire nelle sacche di spreco che certamente esistono. Intendiamo reindirizzare tutto ciò che può essere destinato ai meno abbienti”.

Antonio Misiani (Pd), Vicepresidente Commissione Bilancio al Senato della Repubblica, ha commentato gli aspetti chiave della legge fiscale: “La prossima legge di bilancio nascerà in condizioni complesse. Il Governo dice da mesi che l’economia italiana va meglio di quella degli altri Paesi e che tutto va bene.

I dati hanno poi sfatato questo scenario e riportato tutti alla realtà. Nella realtà, l’economia è in stallo, l’inflazione rimane alta e continua a ridurre il potere d’acquisto delle famiglie.

I tassi di interesse hanno un impatto negativo sull’economia e sulle finanze pubbliche. Di conseguenza, le risorse disponibili sono limitate e lo saranno ancora di più vista la mancanza di coraggio del Governo nell’intraprendere una seria revisione della spesa e nell’incidere in modo significativo sulla bolla dell’evasione fiscale.

Noi crediano – ha concluso Misiani – che anche in Italia sono necessarie le seguenti tre misure: l’introduzione di una legge sul salario minimo per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie; il finanziamento di servizi essenziali come la sanità e la scuola; la ripresa dello sviluppo e della crescita”.

Secondo Pino Bicchielli (deputato ‘Noi Moderati’ e componente della Commissione Difesa della Camera: “Il dato principale è la pressione fiscale, che va sicuramente ridotta. Il nostro obiettivo come maggioranza di Governo è quello di restituire alle famiglie un reale potere d’acquisto.

Viviamo in una situazione economica complessa, colpita prima da una pandemia e poi da guerre e inflazione. Nel centro-destra è stata evidenziata la situazione di vulnerabilità delle famiglie, in particolare di quelle numerose, soprattutto a causa dell’aumento dei tassi di interesse e dell’inflazione.

La delega fiscale – ha rimarcato Bicchielli – l’aveva già anticipata unificando le due aliquote Irpef in un’unica aliquota del 23% e estendendo la riduzione del Cuneo fiscale per mettere soldi veri e concreti nella busta paga dei dipendenti.

Per fare questo sarebbero necessari 14 miliardi. Oggi ereditiamo una situazione gravosa perché il precedente Governo ha adottato troppe misure a pioggia. Nella scorsa finanziaria e nella prossima destineremo più fondi alla natalità, aiutando le coppie che decidono di avere figli”.

Possibilista Emiliano Fenu (capogruppo M5s in Commissione della Finanze a Montecitorio): “Secondo le prime indiscrezioni, il Governo starebbe pensando di ridurre il Cuneo fiscale prorogando l’aliquota primaria Irpef del 23%. Se tale soluzione si concretizza, non possiamo che essere d’accordo.

L’aspetto curioso è che, così facendo, il Governo ammette che la riduzione del Cuneo è di fatto un inganno. Questo perché la riduzione del Cuneo fiscale sui salari aumenterebbe di fatto la base imponibile, con conseguente aumento delle tasse.

Speriamo che la riduzione del Cuneo fiscale diventi realtà e che il Governo riesca a recuperare i 14 miliardi necessari per questa operazione. Nelle ultime settimane ha accusato il Governo precedente di aver approvato i super bonus.

Tuttavia, se si guardano i dati resi noti finora, non solo non c’è alcun buco negli ultimi conti nazionali, ma si prevede anche un aumento delle entrate di 100 miliardi tra il 2020 e il 2022” – ha ribadito Fenu.

La prospettiva dei professionisti è stata illustrata da Eleonora Linda Lecchi (commercialista e revisore dei conti dell’Odcec di Bergamo): “Questo alla vigilia dell’approvazione di un pacchetto di bilancio di importanza cruciale per il futuro del nostro Paese.

È fondamentale capire fin da subito quali saranno le principali misure del prossimo bilancio, verificando attentamente quali saranno le conseguenze per le famiglie e le imprese, soprattutto alla luce della vice legge di riforma fiscale recentemente approvata”.

La conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni (consigliere Istituto nazionale Esperti contabili): “Il mio consiglio alle forze politiche e a coloro che guidano il Paese è di sviluppare un programma a medio termine che possa essere attuato nel tempo.

Per un Paese importante e complesso come l’Italia, non è una buona idea agire nel brevissimo termine, come è stato fatto negli ultimi anni, o forse sempre, per dare immediatamente una risposta e ottenere una risposta di consenso elettorale.

Accettare il desiderio di un regime espansivo che riduca le entrate e allo stesso tempo aumenti le spese, riducendo così la pressione fiscale, è come cercare di fare soldi facili.

Ci auguriamo – ha continuato Longoni – che l’esito di questa manovra, resa molto difficile dal forte aumento dei tassi di interesse che pesano sulla spesa per interessi del Paese, sia una chiara guida per un 2024 più tranquillo per le famiglie italiane, tenendo conto anche delle crescenti fasce deboli della popolazione”.

Michele Santomauro

Potrebbe interessarti

Check out other tags:

Articoli Popolari