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In Emilia-Romagna l’intelligenza artificiale aiuta ad ‘allineare’ università e imprese

MondoIn Emilia-Romagna l’intelligenza artificiale aiuta ad ‘allineare’ università e imprese

BOLOGNA – All’intelligenza artificiale ormai si chiede un po’ di tutto. E in Emilia-Romagna ora si prova a utilizzarla per allineare meglio ciò che viene insegnato nelle aule universitarie e ciò che viene chiesto dalle imprese. Il progetto si chiama Smart-placement-Unimore-Ia (Spuia) ed è realizzato dall’Università di Modena e Reggio Emilia, grazie a un finanziamento della Regione Emilia-Romagna e alla collaborazione di Ex Machina Italia, società specializzata nel settore digitale. In sostanza l’intelligenza artificiale viene utilizzata per “risolvere l’annoso problema del disallineamento tra competenze accademiche e richieste del mercato del lavoro”. Già oggi, spiegano gli ideatori del progetto, i servizi di ‘placement’ messi in campo dagli Atenei per i propri laureati sono informatizzati, in particolare quello fornito dal consorzio Almalaurea.Le aziende, però, “spesso si trovano in difficoltà a descrivere le proprie esigenze in termini di profili e competenze, e soprattutto a capire verso quali corsi di laurea rivolgere la loro ricerca”. Schierare dunque l’intelligenza artificiale nel momento in cui si pubblica un annuncio di lavoro “può risolvere e velocizzare questo passaggio- si spiega da Ex Machina- rendendo più evidente all’operatore dove orientare meglio la scelta”. Dopo questa fase, l’auspicio degli ideatori del progetto è che “possa trarne beneficio l’inserimento professionale degli studenti universitari, grazie al matching preciso e personalizzato che connetta profili accademici e opportunità lavorative, sempre con l’ausilio dell’AI”.

In questo modo, di fatto, viene tra l’altro potenziata anche la piattaforma di AlmaLaurea, già oggi in possesso di una notevole banca dati riguardo i curricula dei neolaureati e le necessità delle aziende. Dal canto suo, Ex Machina metterà in campo la propria piattaforma tecnologica, chiamata Cosmo 42, per elaborare proprio questa mole di dati. L’obiettivo del progetto è “ottenere un incremento dell’efficacia nel collocamento dei laureati- si spiega- e la riduzione dei costi per le aziende nella ricerca di personale qualificato”. Attraverso l’introduzione di un modello linguistico dedicato, si punta inoltre a “migliorare la programmazione dell’offerta formativa universitaria, con un arricchimento e una migliore definizione delle informazioni necessarie e utili a far funzionare il ‘matching’ fra domanda e offerta”.

In quest’ottica, si sottolinea ancora da Ex Machina, il progetto “mira a integrare nel modello anche l’offerta di formazione professionale a livello regionale”. Sono previste poi “azioni per la promozione di opportunità formative nel campo di competenze aggiuntive, ad esempio trasversali e soft skills, a favore di studenti e laureati dell’ateneo”. In questo modo, l’Unimore conta di “aumentare l’efficacia della capacità di attrarre e consolidare i talenti laureandi-laureati”. Una volta sperimentato, sostiene Ex Machina, “questo approccio innovativo potrebbe essere esteso anche ad altre università della regione, con l’obiettivo più generale di rafforzare le capacità produttive regionali, facilitando l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, in attuazione della legge regionale per la valorizzazione e la permanenza dei talenti in Emilia-Romagna”.
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