Di Ugo Cataluddi ed Emanuele Nuccitelli
ROMA – “Sull’Europa non cambio idea. Proprio perché la voglio più forte penso che il problema è che non ha avuto più chiarissima la sua missione e ha compensato l’assenza di chiarezza con una maggiore regolamentazione”
Lo afferma la premier Giorgia Meloni durante le comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo.
“Il tema è che l’Europa deve occuparsi di meno cose e deve farlo meglio, e le cose in questione sono quelle dove gli Stati nazionali non possono farlo da sole. Non si occupi Bruxelles di quello di cui Roma può occuparsi da sola”.
“SE RAGIONA CON LOGICA AMICI-NEMICI È GIÀ MORTA”
“La lente” con cui l’opposizione “legge i fenomeni è sempre quella dell’amico-nemico. Ringrazio il Presidente della Repubblica per aver detto la stessa cosa, in politica estera non funziona così: non ci sono gli iscritti al Partito Democratico di tutto il mondo che sono i buoni e che vanno avvicinati e tutti gli altri con diverse culture politiche che sono i cattivi che vanno allontanati. Se ragiona così l’Europa è già morta e io non la voglio uccidere”.
“MILEI? SUO MODELLO INTERESSANTE MA NON REPLICABILE
“Che vuol dire sto con Milei? Io penso che sia la persona giusta in quel contesto in questo momento ma non penso che quello che dice sia replicabile in Italia. Renzi era amico di Obama e si metteva il cappotto di Obama, io sono amica di Milei ma non mi faccio crescere le basette…”.
“FINE ASSAD BUONA NOTIZIA, MA SCENARIO FUTURO ANCORA SCONOSCIUTO”
“Sulla Siria non abbiamo mai detto di esserci schierati con la nuova amministrazione. Pensiamo sia una buona notizia la fine del regime di Assad. Alcune dichiarazioni siano positive ma non sappiamo quale sia lo scenario verso cui stiamo andando. Alle parole devono ora seguire i fatti, per questo rivendico il fatto che l’Italia ha l’unica ambasciata aperta a Damasco tra i paesi del g7 e non perchè riconoscessimo il regime di Assad come qualcuno ha detto”.
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