ROMA – È un 29enne uzbeko il sospettato dell’uccisione del generale russo, Igor Kirillov, responsabile dell’esercito per la difesa contro radiazioni, agenti chimici e biologici, e del suo assistente. L’uomo è stato arrestato a Chernoye, nel distretto di Balashikha (Mosca). A renderlo l’Fsb, il Servizio di sicurezza federale russo.
Secondo quanto riferisce l’agenzia Ria Novosti, il 29enne avrebbe riferito di essere stato reclutato dai servizi ucraini e di aver ricevuto da loro le indicazioni, oltre che alla promessa di una ricompensa di 100mila dollari e un viaggio in uno dei paesi dell’Ue. L’uomo ha così realizzato un ordigno improvvisato su uno scooter elettrico che è esploso uccidendo il generale e il suo assistente quando sono usciti in strada. Solo un giorno prima, i procuratori ucraini avevano pubblicamente accusato Kirillov di aver autorizzato l’uso di armi chimiche proibite nel conflitto in Ucraina. In particolare, un tribunale ucraino lo aveva condannato in contumacia il 16 dicembre per il coinvolgimento diretto in operazioni militari che includevano l’impiego di oltre 4.800 ordigni chimici, tra cui granate K-1. Secondo il Servizio di Sicurezza Ucraino (SBU), questi atti rappresentano una violazione palese delle convenzioni internazionali.
“I dipendenti dei servizi speciali ucraini coinvolti nell’organizzazione dell’attacco terroristico verranno trovati e riceveranno una meritata punizione”, ha fatto sapere l’Fsb.
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