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L’Ente nazionale sordi sollecita risposte concrete dal governo

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Tra proposte quota minima dell’1% per collocamento persone sorde

Milano, 13 dic. (askanews) – Dopo la manifestazione dello scorso 27 novembre in piazza Santi Apostoli a Roma l’Ente Nazionale Sordi (Ens) ribadisce al governo la necessità di un cambio di passo verso l’inclusione delle persone sorde, a partire dalla rimozione del divieto di ottenere patenti per mezzi pesanti. La tecnologia, come segnalazioni luminose e sistemi avanzati di sicurezza, permette infatti già oggi in molti Paesi europei di superare questa barriera e l’obiettivo della comunità sorda è quello di adeguare l’Italia agli standard internazionali, in questo come in altri campi.”Nel 2024 – ha detto il segretario nazionale Ens, Gino Salvatori – non è più possibile elemosinare diritti, motivo per cui auspichiamo che la politica e le istituzioni intervengano quanto prima e senza retorica per eliminare gli ostacoli di natura sociale, così come prevede la nostra Costituzione all’articolo 3. La comunità sorda ha avanzato una serie di proposte e istanze che ci auguriamo il governa voglia accogliere il prima possibile e senza ulteriori attese”.Un’altra priorità delle persone sorde è l’adeguamento delle indennità di comunicazione che a loro parere devono essere equiparate alle indennità di accompagnamento concesse ai ciechi assoluti.”Lo scorso 27 novembre – ha ricordato il presidente nazionale Ens, Angelo Raffaele Cagnazzo – si è svolta una manifestazione alla presenza di tantissimi sordi provenienti da tutta Italia. L’obiettivo era chiedere ascolto nei confronti della comunità sorda che risulta invisibile. Chiediamo invece di essere visibili per ottenere il riconoscimento dei nostri diritti e la piena dignità delle persone sorde. Speriamo che gli emendamenti dell’Ens vengano attuati e che il Parlamento italiano ci ascolti”.Sul fronte occupazionale c’è infine la proposta di inserire una quota minima dell’1% per il collocamento obbligatorio delle persone sorde. “Ringraziamo per le belle parole, ma ora servono fatti concreti” ha concluso il presidente dell’Ens riferendosi alle risposte avute finora dal governo.

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