ROMA – Il Mar Mediterraneo una tomba per 31 mila migranti che non ce l’hanno fatta negli ultimi 12 mesi, e centinaia di vittime sono bambini: l’Unicef mette nero su bianco i numeri della tragedia dei migranti che cercano una nuova vita attraverso la rotta del mare.
Il Fondo delle Nazioni unite per l’Infanzia ricostruisce in una nota l’ultima ed eclatante storia che arriva proprio da quella rotta mortale: “Una bambina di 11 anni è stata salvata ieri da un naufragio al largo delle coste italiane di Lampedusa. Si ritiene che tutte le 44 persone che erano a bordo, compresi donne e bambini, siano annegate. La bambina è stata trovata a galleggiare in acqua, da sola, con indosso un giubbotto salvavita fatto da due camere d’aria, nel cuore della notte. Non aveva né acqua né cibo. Un medico ha stabilito che era in acqua da almeno 12 ore. La bambina, originaria della Sierra Leone, ha raccontato ai soccorritori che la barca è affondata durante una tempesta dopo essere partita da Sfax, in Tunisia. Il fratello e il cugino che viaggiavano con lei sono annegati. Questo è il terzo naufragio mortale di migranti nel Mediterraneo in altrettante settimane. Dal 2014, quasi 31.000 persone sono morte o scomparse durante la traversata del Mediterraneo, tra cui centinaia di bambini. Si stima sia minorenne una persona su cinque tra quelle che migrano attraverso la rotta migratoria del Mediterraneo. La maggior parte di loro sta fuggendo da conflitti violenti e dalla povertà.
L’Unicef chiede ai Governi di utilizzare il Patto sull’Asilo e la Migrazione per rafforzare il loro impegno a salvaguardia dei bambini. Ciò deve garantire ai bambini percorsi sicuri, legali e accessibili per cercare protezione e ricongiungersi con i propri familiari. Per salvare le vite dei bambini è necessario coordinare le operazioni di ricerca e salvataggio in mare, garantire uno sbarco sicuro, un’accoglienza su base comunitaria e l’accesso ai servizi di asilo. Chiediamo di aumentare gli investimenti nei servizi essenziali per sostenere i bambini e le famiglie che arrivano in Europa attraverso queste pericolose rotte migratorie. Ciò include l’accesso al sostegno psicosociale, all’assistenza legale e sanitaria e ai servizi educativi. L’Unicef esorta inoltre i Governi ad affrontare le cause profonde che portano le famiglie a migrare, oltre a promuovere la loro inclusione nelle comunità ospitanti. I diritti dei e delle minorenni migranti devono essere tutelati in ogni momento e in tutte le fasi del loro viaggio migratorio”.Così in un comunicato Regina De Dominicis, Direttrice Ufficio Regionale Unicef per l’Europa e l’Asia Centrale e Coordinatrice Speciale per la Risposta ai Rifugiati e Migranti in Europa.
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