Dopo l’azzardo fallito del presidente Yoon
Roma, 4 dic. (askanews) – Tutto lo staff ha presentato le dimissioni al presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, dopo la folle notte in cui il presidente ha proclamato a sorpresa la legge marziale e l’Assemblea nazionale l’ha costretto a fare marcia indietro dopo sei ore. Lo riferiscono i media della Corea del Sud.
Dopo questi traumatici eventi della notte, si sono susseguite riunioni d’emergenza nella dirigenza sudcoreana. In una di queste, ospitata dal primo Ministro Han Duck-soo, tutti i membri del governo, a partire dai 18 ministri, hanno offerto le loro dimissioni.
Il primo ministro ha inoltre discusso la questione con i leader del partito di governo, il Partito del potere del popolo, e con i collaboratori di Yoon in una riunione d’emergenza. L’incontro a porte chiuse è durato circa un’ora e mezza. Alla riunione erano presenti Han, il ministro del Coordinamento delle Politiche Governative Bang Ki-sun, il presidente del Partito del Potere Popolare Han Dong-hoon e il suo segretario capo, il deputato Park Jeong-ha, oltre al capo di gabinetto di Yoon, Chung Jin-suk, e al segretario per gli Affari politici Hong Chul-ho. Il primo ministro e il leader del Partito del potere del popolo si sono poi recati all’ufficio presidenziale a Yongsan-gu, Seoul.
Tutti i collaboratori di Yoon, inclusi il capo di gabinetto Chung, il direttore della Politica nazionale Sung Tae-yoon e il consigliere per la Sicurezza nazionale Shin Won-sik, insieme a 11 segretari senior, hanno offerto le loro dimissioni, secondo quanto riferito dall’ufficio presidenziale. La decisione è stata presa dopo che Chung ha presieduto una riunione a porte chiuse con i segretari senior.