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VIDEO | Un minuto di rumore per Giulia alla Camera, e Gino Cecchettin si commuove

PoliticaVIDEO | Un minuto di rumore per Giulia alla Camera, e Gino Cecchettin si commuove

di Marta Tartarini e Manuela Boggia

ROMA – Un minuto di rumore alla Camera per ricordare Giulia Cecchettin. Quel minuto “di rumore” che le studentesse del liceo frequentato da Giulia ha negato agli studenti spiegando che era meglio il silenzio, è stato recuperato oggi. È andato in scena, più fragoroso che mai, nell’aula dei Gruppi parlamentari della Camera in occasione dell’evento “Tante facce ma è sempre violenza” promosso dall’intergruppo dei deputati per le Donne, i Diritti e le Pari opportunità per il 25 novembre, Giornata internazionale dell’Onu per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’invito a fare un minuto di rumore è arrivato dalla coordinatrice Laura Boldrini: la platea, piena di tantissimi studenti e studentesse di scuole superiori, si è scatenata: hanno battuto mani e piedi sugli scranni, applaudito, rumoreggiato. Un modo ‘rumoroso’ per ricordare Giulia: in prima fila c’era Gino Cecchettin, il papà di Giulia, che durante il minuto di rumore si è ripetutamente commosso.

LE PAROLE DI LAURA BOLDRINI: “NON STATE ZITTE”

Nel corso dell’evento di oggi, Laura Boldrini, coordinatrice dell’Intergruppo, ha sottolineato che viene uccisa “una donna ogni tre giorni, una piaga sociale che dovrebbe essere una priorità per tutti sconfiggere”. Boldrini si rivolge direttamente alle tante ragazze e ragazzi presenti spiegando che ci sono tante forma di violenza: “C’è quella fisica dell’occhio nero, c’è quella sessuale che è la forma più feroce di disprezzo, c’è la violenza psicologica di chi cerca di farvi credere che non contate nulla e poi c’è la violenza digitale della diffusione sui social di immagini intime, un forma vigliacca e feroce di vendetta. A voi ragazze dico: quando sentite battute e volgarità che vi feriscono non ridete, non state zitte, reagite e ai primi segnali andatevene che non ne verrà nulla di buono”. La ex presidente della Camera conclude sottolineando che gli uomini violenti “sono come i terroristi e i mafiosi, non meritano rispetto”.

UN ANNO DALLA MORTE DI GIULIA

L’11 novembre è stato un anno dalla morte di Giulia Cecchettin. “I compagni di scuola di Giulia- ha detto Boldrini- avrebbero voluto osservare un ‘minuto di rumore’ per ricordarla ma il dirigente scolastico glielo ha vietato perché ha pensato che fosse necessario interiorizzare l’evento e scegliere la strada del silenzio, invece che del rumore. Io non sono d’accordo il silenzio annienta e uccide, per questo vi invito ora a osservare qui, nell’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera, il minuto di rumore proposto dai compagni di Giulia”. Dopo l’invito di Boldrini, la platea ha risposto con tutto il rumore possibile.

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