ROMA – L’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro e alcuni dei suoi più stretti alleati sono tra le decine di persone formalmente accusate di aver preso parte a una cospirazione criminale progettata per sovvertire la democrazia brasiliana con un golpe.
Alla fine di una lunga indagine la polizia federale hanno parlato di un tentativo coordinato di “smantellare violentemente lo stato costituzionale”. Il rapporto, che è stato inoltrato alla Corte Suprema, accusa formalmente 37 persone di reati tra cui il coinvolgimento in un tentativo di colpo di stato, la formazione di un’organizzazione criminale e il tentativo di demolire una delle più grandi democrazie del mondo.
Tra gli accusati c’è appunto Bolsonaro, presidente dal 2018 al 2022. Ma anche l’ex capo dello spionaggio di Bolsonaro, il deputato di estrema destra Alexandre Ramagem; gli ex ministri della Difesa, il generale Walter Braga Netto e il generale Paulo Sérgio Nogueira de Oliveira; l’ex ministro della Sicurezza istituzionale, il generale Augusto Heleno; il presidente del partito politico di Bolsonaro, Valdemar Costa Neto; e Filipe Martins, uno dei massimi consiglieri di politica estera di Bolsonaro.
Bolsonaro aveva già negato il suo coinvolgimento in un tentativo di ribaltare il risultato delle elezioni del 2022, che ha perso contro Lula.Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it