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Gaza, i ‘camici bianchi’ si mobilitano: “Basta attacchi agli ospedali”

MondoGaza, i ‘camici bianchi’ si mobilitano: “Basta attacchi agli ospedali”

ROMA – Il movimento Blouse Blanche, “i camici bianchi” francesi lanciano una mobilitazione di infermieri, medici e personale sanitario per “chiedere la fine degli attacchi alle strutture sanitarie nella Striscia di Gaza e in Libano” e un “cessate il fuoco immediato”. L’iniziativa prevede varie azioni pacifiche fino a domenica 17 novembre, tra cui un sit-in davanti al ministero degli Esteri a Parigi, e ha già ricevuto l’adesione di numerose organizzazioni di medici e infermieri di vari Paesi tra cui Regno Unito, Belgio, Spagna, Germania, Canada e Australia. Occasione della mobilitazione, l’anniversario dell’attacco dell’esercito israeliano all’ospedale Al-Shifa, il più grande della Striscia di Gaza, e situato nel nord. Era il 15 novembre 2023 quando le Nazioni Unite condannavano la morte di 30 pazienti nell’attacco contro l’ospedale da parte dell’esercito di Tel Aviv. Media internazionali tra cui l’emittente Bbc riferirono dell’ingresso di oltre cento militari e mezzi blindati nella struttura, nel cui cortile erano accampate anche centinaia di famiglie sfollate. Vari medici e infermieri vennero arrestati. In quei giorni, una quarantina dopo l’aggressione di Hamas nel sud di Israele, le vittime palestinesi sfioravano già quota 12mila. L’attacco allo Shifa, motivato dall’esercito con la presenza di depositi di armamenti nei sotterranei della struttura, era stato preceduto da giorni di assedio, con carriarmati a circondare il complesso ospedaliero, raid mirati contro impianti elettrici e idrici e stop all’ingresso di cibo o materiale medico-sanitario. Il 18 novembre l’esercito ordinò l’evacuazione completa di chi era rimasto: circa 120 pazienti e 6 medici. Un’azione analoga si è ripetuta sia contro lo Shifa che altre strutture. L’ong brittannica Medical Aid for Palestinians ha calcolato che da ottobre 2023, qualsiasi struttura sanitaria a Gaza è stata colpita almeno una volta. Ad oggi non ce n’è una interamente funzionante e oltre 900 sanitari sono rimasti uccisi. 
Nonostante il diritto internazionale vieti gli attacchi contro strutture civili come ospedali, centri medici e ambulanze, i raid nella Striscia non si arrestano. In queste ore secondo la radio dell’esercito israeliano, il neo ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha deciso di rimpolpare le truppe, inviando, a partire dal prossimo mese, 7mila lettere di coscrizione agli ebrei ultra-ortodossi noti come “heredim”. Gli heredim sono una branca della religione ebraica dedita alla preghiera e al culto che rifiuta di imbracciare le armi. Già prima della guerra del 1948 che portò alla creazione dello stato di Israele, gli ultra-ortodossi erano stati esentati dalla leva obbligatoria. Da ottobre 2023 invece sono scesi in piazza varie volte per protestare contro la proposta del governo di Tel Aviv di abrogare tale esenzione, che oggi quindi arriva ma, come ha chiarito Katz, sarà recapitata “gradualmente”.Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it

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