“Il progetto LAFA ha l’obiettivo di connettere la qualità ambientale, lo stile di vita, con i principi dello sviluppo sostenibile, e al centro di questa connessione c’è l’alimentazione. Utilizzeremo le nuove tecnologie, cercando di capire la reale esposizione ai possibili inquinamenti e che effetti hanno sulla salute, mettendo in piedi un algoritmo, con il supporto dell’intelligenza artificiale, che sia in grado di darci informazioni su come gestire il nostro stile di vita per ridurre i rischi e per aumentare la fertilità, la qualità della nostra vita e la lunghezza stessa della nostra vita”. Vincenzo Naddeo, dell’Università di Salerno, presenta così alla Dire il progetto LAFA, che coordina, lanciato oggi durante la seconda giornata del Global Summit “Mediterranean Diet Feeds the Future”, che si è svolta nel dipartimento di Agraria dell’Università degli studi di Napoli Federico II, a Portici.
Il progetto LAFA (Longevity & Fertility Algorithm) è stato annunciato come una risposta concreta alla necessità di integrare salute e ambiente attraverso la tecnologia e la scienza. Questo progetto, infatti, analizza i dati ambientali e sanitari per sviluppare un algoritmo in grado di prevedere e migliorare i fattori di longevità e fertilità umana, con Pollica e il Cilento come laboratorio di ricerca.
“Il progetto rappresenta in pieno la missione del Future Food Institute – così la presidente Sara Roversi, fondatrice del Paideia Campus -: accelerare la transizione ecologica integrale, immaginando il cibo come catalizzatore di fertilità, prosperità e longevità per la vita sulla Terra. La Dieta mediterranea, in questo contesto, incarna la sintesi perfetta di tradizione e innovazione. Dal 2020, con la mia fondazione, ho scelto di investire con convinzione su Pollica, sostenendone la missione e riconoscendo nelle Terre della Dieta mediterranea un patrimonio unico e prezioso, spesso inespresso. Attraverso LAFA, con un’analisi approfondita degli stili di vita e delle abitudini alimentari, stiamo sviluppando un autentico ‘algoritmo della longevità e della fertilità’. Non solo questo progetto favorisce vite più sane e longeve, ma evidenzia la profonda connessione tra la salute degli ecosistemi e quella umana. Il nostro obiettivo è rendere questo modello un punto di riferimento per decisori politici e nuove generazioni, affinché i principi delle nostre comunità emblematiche possano ispirare soluzioni globali e trasformare la sostenibilità in un valore condiviso universalmente”.
“Legare la fertilità, la buona fertilità, alla longevità – ha spiegato l’uroandrologo Luigi Montano, esperto di Patologia ambientale e Medicina dello stile di vita – è l’idea che sostiene questo progetto. Confrontiamo popolazioni di due aree a diversa pressione ambientale, l’area della cosiddetta Terra dei Fuochi, a Nord di Napoli, e l’area di Pollica, nella provincia di Salerno, prendendo campioni di liquido seminale, di sangue e di urine, di giovani e anche di anziani. Credo che potremo avere informazioni molto importanti proprio per avviare, in particolare con i giovani, una prevenzione che parta dalla fertilità”.Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it