ROMA – “Chiedo scusa, sono stati fatti sicuramente degli errori nella gestione dell’emergenza”. A parlare è il governatore della regione di Valencia, Carlos Mazon, al centro di attacchi e accuse per le inondazioni causate dal fenomeno meteorologico ‘Dana’, che hanno provocato oltre 200 morti lo scorso 29 ottobre. Intervenendo al parlamento della regione di Valencia, come informa la testata El Pais, ha chiarito che non intende dimettersi dall’incarico né sottrarsi a eventuali responsabilità, aggiungendo che però non sono da imputare interamente al suo governo: Mazon ha infatti puntato il dito contro la Confederazione Idrografica di Júcar, sostenendo di non aver ricevuto informazioni “chiare”, in particolare sullo straripamento del fiume Barranco del Poyo – anche noto come Rambla del Poyo – e ha imputato al traffico il fatto di essere arrivato con due ore di ritardo alla riunione del Centro integrato di coordinamento emergenze (Cecopi). Nel suo lungo intervento ha inoltre spiegato che il messaggio di allerta inviato tramite Sms sui cellulari dei residenti alle ore 20 “è stata una mossa corretta”. Il ritardo nelle comunicazioni secondo molti cittadini, sarebbe stato all’origine della tragedia. Il governatore però si è giustificato sostenendo di essere stato avvisato solo del possibile cedimento della diga di Forata, e non dello straripamento del fiume. El Pais riferisce poi che non ha fatto cenno alla ministra degli Interni, Salomé Pradas, e a quella dell’Innovazione, Industria, Commercio e Turismo, Nuria Montes, entrambe contestate perché all’oscuro del sistema di allerta ‘ES-Alert’ e, successivamente, per aver mantenuto toni freddi rispetto alle centinaia di morti e feriti registrate.
Infine, Mazon ha proposto la formazione di una commissione d’inchiesta sui fatti del 29 ottobre all’interno del parlamento di Valencia. Davanti la sede di questo edificio, durante il suo discorso, si è radunata una folla di cittadini per invocarne le dimissioni, così come in tanti fanno da quel martedì di fine ottobre. Il 2 novembre l’Agenzia meteorologica spagnola (Aemet) ha chiarito in una nota di aver diramato un’allerta arancione nella Comunidad Valenciana alle 6:42 del mattino di martedì 29 ottobre. Alle 7:36 – meno di un’ora dopo – l’allerta è diventata rossa, ossia al livello massimo, che indica pericolo di morte.Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it