ROMA – Contestare la politica del governo e appoggiare la causa palestinese. Sono questi i due grandi temi per cui oggi, gli studenti di molte città italiane, sono scesi in piazza per lo sciopero nazionale organizzato dall’Unione degli Studenti, Link -Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza. A Torino, dopo l’esplosione di un ordigno dagli effetti urticanti, in mezzo alle forze dell’ordine in piazza Castello, quindici poliziotti dei reparti mobili sono finiti al Pronto soccorso. Bruciato anche un fantoccio con le sembianze del ministro Valditara. Proteste anche a Bologna e a Roma.
ROMA, DOPPIA MANIFESTAZIONE STUDENTI A VIALE TRASTEVERE
Al grido di “più diritti per gli studenti e più qualità per la scuola” centinaia di studenti delle scuole superiori romane, alcuni appartenenti a Cambiare rotta e Osa, hanno manifestato davanti al ministero dell’Istruzione e al vicino Segretariato generale. Una doppia manifestazione contro il governo e per chiedere lo stop alla guerra in Palestina che ha mandato in tilt il traffico su viale Trastevere, letteralmente tagliato in due dalle proteste. Automobilisti e mezzi pubblici, incolonnati lungo il viale, sono stati dirottati su percorsi alternativi con forti ripercussioni di traffico sulle vie limitrofe.
MELONI: CERTA POLITICA SMETTA DI GIUSTIFICARE VIOLENZE
Sulle manifestazioni è intervenuta la premier Giorgia Meloni sui social: “Anche oggi abbiamo assistito a inaccettabili scene di violenza e caos in alcune piazze, ad opera dei soliti facinorosi. Diversi agenti delle Forze dell’Ordine sono finiti al pronto soccorso a causa di ordigni e scontri. La mia totale solidarietà va a tutti gli agenti feriti, con l’augurio di una pronta guarigione. Spero che certa politica smetta di proteggere o giustificare queste violenze e si unisca, senza ambiguità, nella condanna di episodi così gravi e indegni”.
VALDITARA: MIA FOTO INSANGUINATA DA CHI HA TESTA RIVOLTA A PASSATO
“Oggi qualcuno insanguina le immagini mie, di altri ministri e della premier Meloni con una vernice rossa perché noi saremmo i sostenitori dell’alternanza scuola-lavoro, dello sfruttamento e della dipendenza dalla scuola dall’impresa. Eppure, quando io vado nelle assise internazionali, anche in occasione del G20, l’ultimo in Brasile, del G7 a Trieste, in Europa, e parlo di questa necessità di rapporti sempre più stretti tra formazione e impresa, tutti gli altri ministri mi guardano come se fosse una cosa scontata”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in occasione dell’Assemblea nazionale della Cna – Artigiani Imprenditori d’Italia, intitolata ‘Giovani e lavoro, sfide e soluzioni per artigiani e Pmi’, riferendosi alle numerose manifestazioni degli studenti in corso oggi nel Paese. “Sono ministri socialisti, sono ministri conservatori, sono ministri liberali- ha continuato Valditara- Indipendentemente dalla loro appartenenza politica, soltanto in Italia c’è ancora qualcuno che guarda con la testa rivolta verso il passato, che vorrebbe una scuola che fosse distante dall’impresa, una scuola con una formazione unitaria, uguale per tutti, senza considerare che invece la società, i giovani, hanno tanti talenti, che la diversità è indice di bellezza se la diversità sa essere valorizzata, se i talenti sanno essere valorizzati”. E allora, ha sottolineato il ministro, “ecco che è fondamentale questo discorso del collegamento, ed è fondamentale anche consentire agli imprenditori, ai manager, ai tecnici, di poter insegnare nelle scuole esattamente come un insegnante di lettere o di matematica laddove manchino delle specializzazioni, perché bisogna portare queste nuove competenze, bisogna aprire la scuola. È fondamentale creare nuovi laboratori, è fondamentale l’innovazione, la ricerca, portarle direttamente nelle scuole”. “Certo, tutto deve avvenire in sicurezza e proprio noi abbiamo dettato delle regole importanti, significative, stringenti, cogenti per garantire la sicurezza dell’alternanza scuola-lavoro, però- ha concluso Valditara- questa è la grande sfida. È la grande sfida di una scuola che guarda verso il futuro, che vuole garantire occupazione certa in tempi rapidi ai nostri giovani ma vuole garantire anche alle imprese quelle professionalità perché possano continuare ad essere competitive”.
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