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“Investire sui giovani”, così Napoli sarà volano del Mediterraneo

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In Farnesina i consoli operanti in città e nella Regione Campania

Roma, 12 nov. (askanews) – La città di Napoli può giocare un ruolo fondamentale per la centralità dell’Italia nel Mediterraneo, ma per farlo dovrà investire su infrastrutture e giovani. E’ questo il principale messaggio condiviso nel corso dell’evento “Napoli Capitale del Mediterraneo: sviluppi e prospettive” organizzato in occasione dei 50 anni di fondazione dell’Associazione Corpo Consolare di Napoli, la storica istituzione fondata nel 1974 che riunisce i consoli operanti in città e nella Regione Campania.A fare gli onori di casa, il ministro Antonio Tajani, che ha indicato alcune aree di intervento per far sì che Napoli sia vista sempre più come una risorsa e sempre meno come un problema del nostro Paese. “Dobbiamo migliorare le infrastrutture, dobbiamo sconfiggere la criminalità organizzata, e già alcuni passi importanti sono stati fatti, dobbiamo favorire gli investimenti. Dobbiamo anche, attraverso il corpo consolare che ho salutato oggi, favorire la presenza di più imprenditori, più imprese, più investitori stranieri che possono trovare anche grazie ai vantaggi offerti dalla Zes, la Zona economica speciale in tutto il Meridione, delle opportunità per rendere più agevoli gli investimenti in Italia”.Napoli vive il paradosso di essere la città più giovane d’Italia, con un alto tasso di migrazione tra i ragazzi, in cerca di formazione universitaria e opportunità di lavoro. Una tendenza da invertire, secondo il Segretario Generale del Corpo Consolare di Napoli, Mariano Bruno. “Le ultime ricerche economiche ci dicono che è una città con grandissime potenzialità, ma con grandi contraddizioni. La città con maggiori giovani in Italia, ma è una di quelle dove i giovani vanno via, tra i 18 e i 34 anni. Dobbiamo investire per attirarli, per attrarli, per mantenerli e per dargli delle opportunità di lavoro, economiche e imprenditoriali”.Insomma, più offerta formativa, più investimenti sui programmi di formazione, in particolare sulle materie tecnologiche, più attenzione alla comunità giovanile, per abbassare il tasso di mortalità dell’imprenditoria mediamente più elevato della media nazionale, e sfruttare al massimo le potenzialità del capitale umano.E’ questa la strada indicata da Valeria Brambilla, amministratore delegato di Deloitte & Touche. “Investire sulla formazione di studi universitari d’eccellenza, in particolare su materie Stem, su materie tecnologiche, e allo stesso tempo investire sullo sviluppo di investimenti sostenibili. Pensate che comunque la Campania è una delle regioni a potenzialità energetica e di fonti di energia rinnovabili tra le prime cinque italiane. Questa capacità, questa potenzialità, va sfruttata”.

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