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Confagri Veneto: bene timbratura uova in luogo produzione

AttualitàConfagri Veneto: bene timbratura uova in luogo produzione

Un passo avantinella tutela dei consumatori
Roma, 11 nov. (askanews) – “La timbratura delle uova nel luogo di produzione rappresenta un passo avanti nella tutela dei consumatori e del prodotto italiano”. Ne è convinto Michele Barbetta, produttore di uova nella provincia di Padova e presidente della sezione avicola di Confagricoltura Veneto, dopo che la Conferenza delle Regioni ha raggiunto l’intesa sul decreto che recepisce la disposizione dell’Unione europea, che prevede l’obbligo di stampigliatura delle uova nell’allevamento in cui vengono prodotte, pur ammettendo delle deroghe per un anno.
“Riconosciamo alla Regione Veneto, e in particolare all’assessore all’Agricoltura Federico Caner, l’attenzione posta al problema della tracciabilità del prodotto e, quindi, al corretto recepimento della norma Ue. Come detto, con la timbratura nel luogo di produzione si garantisce il consumatore sull’origine delle uova e di valorizzare l’attività, seria e professionale, degli allevatori italiani”, sottolinea Barbetta.
Nella sostanza, la disposizione approvata dalla Conferenza Stato Regioni, nel recepire la norma Ue, esclude per un anno (fino al 30 novembre 2025) dall’obbligo di timbratura nel luogo di produzione i piccoli allevamenti con meno di 50 galline e gli allevamenti con un proprio centro d’imballaggio. Inoltre sono esentati, ma solo per un anno al fine di potersi adeguare, gli allevamenti che attualmente cedono tutta la produzione ad un centro d’imballaggio.
Secondo i dati Ismea, il principale Paese europeo produttore di uova resta la Francia, con una quota del 14% e una produzione tendenzialmente in crescita, considerato l’incremento del 12% delle galline ovaiole allevate nell’ultimo anno. Al quarto posto, dopo Germania e Spagna, si piazza l’Italia, con 2.800 allevamenti professionali di galline ovaiole e oltre 41,5 milioni di capi, di cui circa 37 milioni in fase di deposizione. La modalità di allevamento più diffusa è quella a terra, che interessa il 54% dei capi totali; il 36% delle galline è invece allevato in gabbie arricchite e il 10% vive all’aperto.
Più della metà della produzione di uova è concentrata nel Nord Italia, con il Veneto in testa alla classifica, seguito da Lombardia ed Emilia Romagna. La produzione veneta di uova, secondo i dati 2023 di Veneto Agricoltura, è risultata in leggero aumento (+0,7%), superando di poco i 2 miliardi di pezzi, mentre quella nazionale è rimasta stabile (+0,1%) con 12,7 miliardi di pezzi, confermando la quota veneta al 15,8%.
Le uova sono un alimento sempre più apprezzato dagli italiani, che ne consumano in media 215 a testa all’anno. Il 2023 ha visto un rialzo dei prezzi al consumo pari al 9,8%: nonostante questo c’è stato un discreto aumento dei consumi domestici (+4,5%). Grazie alla tenuta produttiva e alla quasi completa autosufficienza,si è assistito a una riduzione delle importazioni del 23,8% per quelle in guscio e del 13,4% per le sgusciate (per lo più destinati all’industria), riducendo anche il saldo negativo per il buon aumento dell’export delle uova sgusciate (+40,9%).

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