Emerge da rapporto presentato a fiera Ecomondo in corso a Rimini
Milano, 8 nov. (askanews) – Gli italiani sono preoccupati per gli effetti del cambiamento climatico (88%) e ritengono che il percorso di indipendenza energetica dell’Italia passi dalle rinnovabili (80%). É quanto emerge dal 22° Rapporto “Gli italiani, le rinnovabili e la green & blue economy”, presentato al convegno “Amministrazioni locali, transizione energetica ed ecodigital: best practice e opportunità”, promosso da Fondazione UniVerde e Noto Sondaggi, con la main partnership del player internazionale Renexia, event partner New Energy e trasmesso in diretta streaming su Radio Radicale dallo stand di Almaviva nell’ambito della fiera Ecomondo in corso a Rimini.
Resta alto il favore per l’energia solare (79%) e si dichiarano contrari al nucleare da fissione (74%); favorevoli alla fusione nucleare, per ottenere energia pulita in modo sicuro (73%), ritenendo utili maggiori investimenti in ricerca e sviluppo. Alto il gradimento per l’eolico offshore che dovrebbe essere incentivato (72%) perché ritenuto asset strategico per la transizione energetica del Paese (65%).
La stragrande maggioranza degli italiani (74%) è contraria a investire sul nucleare da fissione poiché produce scorie pericolose, che restano tali per secoli, ed è giudicato troppo rischioso. In particolare, il timore è che si crei dipendenza da Paesi instabili per l’approvvigionamento dell’uranio da impiegare come combustibile nei reattori. Al contrario, sono favorevoli alla fusione nucleare, indicata come più sicura (73%), con minore impatto ambientale (55%) e non produce scorie che restano radioattive a lungo termine (54%). A questa tecnologia viene inoltre riconosciuto il vantaggio che non si rischiano gravi incidenti, non si emettono gas serra e si utilizzano combustibili più abbondanti e sicuri, dato che si basa sulla fusione di isotopi di idrogeno ricavabili dall’acqua.
Più in generale, per portare ad effetto il percorso di decarbonizzazione dell’Italia, l’80% è sicuro che il mercato dell’energia del futuro andrà verso le rinnovabili e, in qualità di asset strategico per la decarbonizzazione nazionale e la transizione energetica, ampio consenso (65%) riceve l’eolico a mare (offshore), che non consuma suolo, rispetta il paesaggio, la biodiversità e le comunità locali. Una tecnologia da incentivare per il 72% degli italiani.