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IT, Indagine CyrusOne: l’impatto dei data center in Europa

AttualitàIT, Indagine CyrusOne: l'impatto dei data center in Europa

Vantaggi economici influenzino e migliorino l’accettazione dei data center da parte dellecomunità locali
Roma, 7 nov. (askanews) – CyrusOne, sviluppatore e operatore di data center leader a livello mondiale specializzato nella fornitura di infrastrutture digitali all’avanguardia, ha presentato oggi un’indagine che rivela una percezione pubblica dei data center più positiva del previsto: il 93% degli intervistati ha infatti dichiarato di avere un’opinione favorevole nei confronti di queste strutture, rivelando un atteggiamento generalmente positivo (51%) o comunque neutrale (42%). La ricerca, commissionata da CyrusOne e condotta da Censuswide su oltre 13.000 persone in vari Paesi europei (Regno Unito, Irlanda, Paesi Bassi, Spagna, Italia, Francia e Germania), informa una nota, ha inoltre mostrato che l’accettazione cresce significativamente in particolare tra coloro che hanno un data center vicino a casa. Nonostante la crescita del settore in Europa, restano ancora da affrontare sfide importanti per rispondere alla crescente domanda di capacità, in particolare in termini di accesso a energia affidabile e terreni idonei. Spesso, però, le preoccupazioni delle comunità locali derivano da una scarsa comprensione del ruolo dei data center.
Infatti, solo il 52% degli intervistati ha saputo definire correttamente cos’è un data center e molti non associano queste infrastrutture ai servizi digitali che utilizzano quotidianamente. Ad esempio, quando è stato chiesto quali infrastrutture e tecnologie fossero necessarie per alimentare le applicazioni digitali come WhatsApp, le piattaforme di social media, gli strumenti di videoconferenza e altri servizi digitali, meno della metà (45%) degli intervistati ha indicato i data center come risposta corretta, un dato che ben dimostra come il settore abbia ancora molto lavoro da fare per risolvere questo problema.
Sebbene vi sia una serie di ampie somiglianze negli atteggiamenti in Europa, lo studio evidenzia che la conoscenza del settore varia notevolmente tra i diversi Paesi e anche internamente nei singoli mercati. Ad esempio, la comprensione di cosa siano e cosa facciano i data center è molto più bassa nel Regno Unito, dove solo il 38% ha scelto la definizione corretta, rispetto ad altri mercati come la Germania (66%), i Paesi Bassi e l’Irlanda (entrambi 60%). Questo dato risulta ancor più sorprendente se si considerano le dimensioni del mercato britannico e la forza del settore dei servizi digitali del Regno Unito.
“I data center sono il pilastro del nostro modo di vivere e lavorare oggi, ma il loro ruolo di supporto alla società è ancora ampiamente frainteso, come dimostra la nostra ricerca”, ha dichiarato Matt Pullen, EVP e Managing Director Europe di CyrusOne. “Per questo è essenziale comprendere meglio quale sia la posizione dell’opinione pubblica nei confronti dei data center, solo così potremo continuare a offrire infrastrutture all’avanguardia per le aziende che si affidano a noi e portare reali benefici alle comunità che ci ospitano. Ed è esattamente questa la ragione che ci ha spinti a condurre l’indagine e a condividere i risultati in modo così ampio”.
L’importanza dei benefici economici nella percezione pubblica La ricerca evidenzia come i vantaggi economici dei data center siano tra i fattori più apprezzati dagli intervistati: due terzi (66%) ritengono che contribuiscano positivamente creando opportunità di lavoro, mentre il 62% li considera un motore di crescita economica per il territorio. Inoltre, queste percentuali salgono rispettivamente al 71% e al 68% tra coloro che vivono vicino a un data center.
I dati mostrano quindi una chiara correlazione tra i benefici economici percepiti e l’accettazione a livello pubblico: l’83% di chi riconosce fortemente il valore occupazionale dei data center si dichiara favorevole ad averne uno vicino a casa, così come l’85% di chi ne apprezza l’impatto sulla crescita economica locale. Il ruolo degli investimenti comunitari nella costruzione di una percezione positiva. La ricerca mostra che gli investimenti in progetti comunitari contribuiscono a migliorare la percezione pubblica dei data center. In generale, il 49% degli intervistati considera vantaggiosi interventi come la creazione di parchi e aree gioco, una percentuale che sale al 58% tra chi vive vicino a un data center.
I tre servizi identificati come maggiormente vantaggiosi per le comunità locali sono risultati essere: la costruzione di strutture ricreative e aree giochi per i bambini, la realizzazione di aree verdi pubbliche e il miglioramento delle zone pedonali. Le principali preoccupazioni. I risultati indicano che sia la popolazione generale, sia quella locale riconoscono gli impatti negativi dei data center, ma il sentimento positivo supera di gran lunga quello negativo. Le principali preoccupazioni espresse dagli intervistati riguardano l’elevato consumo energetico (40%), la produzione di rifiuti elettronici (33%) e l’uso del suolo (30%).
Il settore dei data center può modificare la percezione dell’opinione pubblica? Quando è stato chiesto cosa potrebbe favorire l’accettazione dei data center, solo il 17% degli intervistati ha affermato che non c’è nulla che possa fargli cambiare idea. Ciò significa quindi che l’83% è aperto a rivedere la propria opinione. Analizzando i fattori che potrebbero influenzare una percezione più positiva, è emerso che l’aumento delle opportunità lavorative ha il potenziale di generare il maggiore impatto (40%), seguito dalla creazione di servizi (37%), come spazi verdi per la biodiversità, piste ciclabili e aree gioco. Inoltre, sapere che lo sviluppo di un data center porterebbe a una crescita economica per la comunità locale rende il 31% degli intervistati più favorevole a questo tipo di iniziative. Seguono l’assunzione di personale locale per la costruzione e le operazioni (27%) e l’offerta di opportunità di formazione e apprendistato per i residenti (23%).
“Dalla ricerca emerge chiaramente che l’opinione pubblica sui data center è più positiva di quanto ci si potesse aspettare e che probabilmente il settore non viene sempre presentato in modo da riflettere accuratamente la percezione che le persone ne hanno”, afferma Emma Fryer, Director of Public Policy per l’Europa di CyrusOne. “È quindi essenziale che noi, in qualità di sviluppatori e operatori, ascoltiamo attentamente le comunità che ci ospitano, identificando i loro bisogni e agendo di conseguenza per offrire benefici concreti a livello locale”.

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