Instabilità normativa induce i soggetti a occultare attività
L’aumento della tassazione sui redditi derivanti dalle criptovalute “dal 26% al 42% avrà un impatto trascurabile sul gettito” e con il rischio di indurre “i soggetti che avevano scelto di adempiere agli obblighi di dichiarazione e di pagamento delle imposte a tornare a nascondere le proprie attività”.
Lo ha dichiarato Andrea Brandolini, vice capo del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, nel corso di un’audizione alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato.
Le norme, ha sottolineato, “modificherebbero in modo significativo il livello di tassazione adottato solo due anni fa, quando la legge di bilancio 2023 ha uniformato la tassazione degli investimenti finanziari e ha consentito ai possessori di cripto-attività di ritirare in un’unica soluzione i propri investimenti e i propri proventi”.
Secondo Bankitalia, “l’instabilità normativa e l’innalzamento delle aliquote fiscali possono indurre coloro che scelgono di adempiere agli obblighi dichiarativi e fiscali a tornare a occultare le proprie attività, ad esempio trasferendole a imprese extracomunitarie”.
Giovanni Lombardi Stronati