BOLOGNA – Come ‘problema’ da gestire è meglio essere in overtourism che avere zero turisti. Ne è convinto Andrea Babbi, ex presidente di Apt e candidato alle regionali nella lista civica di Michele de Pascale. Nel 2000, con Bologna città europea della cultura, “non eravamo in overtourism- ricorda nel corso di un’intervista all’agenzia Dire- avevamo ‘zero-tourism’. Dopo 25 anni Bologna è diventata la località che allora desideravamo fosse. Quasi ci vergognavamo di avere la mortadella, il tortellino ce lo tenevamo per noi, sulle Due torri se nessuno saliva era meglio, in piazza Maggiore stavamo bene solo tra di noi. Tutta questa gente adesso ci dà un po’ fastidio. È così. Ma tra l’overtourism e lo zero tourism, io preferisco il primo da gestire. Perchè comunque è economia”.
Oggi il turismo rappresenta circa il 15% del Pil e i numeri “sono cambiati”, rileva Babbi. Quindi il fenomeno “lo devi governare”. Compresi gli effetti sulla mancanza di alloggi in città. “Se un proprietario non ha più l’interesse economico di tenere l’appartamento per una famiglia o uno studente, un motivo ci sarà- afferma Babbi- la domanda supera l’offerta. Il problema è molto economico, quindi bisogna incentivare i proprietari immobiliari” perchè gli alloggi tornino sul mercato per studenti e famiglie. Per questo il Comune di Bologna, suggerisce Babbi, dovrebbe “sedersi al tavolo coi proprietari immobiliari, l’Università e l’associazione albergatori. È evidente che il mercato è andato più veloce delle previsioni e delle leggi”. Il Comune ad esempio “ha fatto un provvedimento sugli affitti brevi- cita Babbi- ma serve una legge nazionale perchè il livello locale non è adeguato. E ci vuole anche un piano realistico della programmazione turistica a Bologna, le altre città non hanno questo problema prevalente”.
Sotto le Due torri, sostiene ancora il candidato della lista de Pascale, bisogna anche rivedere l’offerta di strutture di accoglienza. E “avere la capacità di selezionare” il target di chi portare a Bologna in visita. “Bisogna puntare a un turismo di qualità, alto-spendente, per certe situazioni- sostiene Babbi- ma c’è gente a cui andrebbe bene anche una camera d’albergo a 80 euro invece che a 300 a notte in zona tangenziale”. Quindi, insiste, “c’è anche un problema di offerta, mancano ad esempio delle camere a basso costo”. Quello che non manca invece è “la possibilità di riuso degli spazi per fare accoglienza turistica a prezzo diverso, liberando case e appartamenti”, sottolinea Babbi.
Oltre a questo, poi, “c’è anche una questione di moda- ragiona il candidati- perchè l’overtourism mi sembra a volte una cultura anti-turistica. È un problema molto delicato, bisogna guardare razionalmente le cose e non seguire le mode, ma fare programmazione per tempo. Questo è il compito della politica, che si deve far aiutare da chi ha le competenze. Quando vedo questo fenomeno di anti-turismo che sta avanzando, dico: tra zero e cento fermiamoci a 70, ma non torniamo a zero. Bisogna stare attenti agli eccessi, da una parte e dall’altra”.
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