ROMA – Sono 89. Ottantanove dispersi ufficiali (per ora) nella disastrosa alluvione che ha colpito la Spagna, nella zona di Valencia in particolare. Gli uffici predisposti dalla Polizia Nazionale e dalla Guardia Civile di Valencia hanno diffuso finalmente una cifra, dopo tante speculazioni dei media spesso fuori fuoco.
Ottantanove sono i casi attivi e che corrispondono alle denunce di quei parenti che si sono recati nelle questure per denunciare la scomparsa di un familiare o di un parente stretto fornendo campioni biologici per un’eventuale successiva identificazione. La cifra di 89 persone scomparse non rappresenta quindi il totale dei dispersi che la tragedia avrebbe potuto generare, ma potrebbero esserci casi di scomparsa non ancora denunciati. Le vittime accertate al momento sono 215 (211 nella Comunità Valenciana; tre in Castilla-La Mancha; e uno in Andalusia).
La stima di attuale potrebbe diminuire significativamente nei prossimi giorni perché l’Istituto di Medicina Legale della regione valenciana attende ancora l’identificazione di 62 corpi: esiste cioè la possibilità che alcune di queste 62 vittime in attesa di identificazione facciano parte dell’elenco degli 89 dispersi.
Fino ad oggi nessuna organizzazione istituzionale aveva fornito un bilancio ufficiale, dando il via ad una corsa mediatica alla speculazione sui numeri. È il caso del parcheggio sotterraneo del centro commerciale Bonaire ad Aldaia di Valencia, raccontato come un cimitero di fango dove sarebbero sepolti più di 700 morti. La realtà è che la polizia ha perquisito il 99% della struttura e non ha trovato alcuna vittima.
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