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A Napoli un angolo di Terzo Mondo

AttualitàA Napoli un angolo di Terzo Mondo

Al Corso Lucci immane discarica a cielo aperto

L’area è diventata area approdo di clochard che si riforniscono e la utilizzano come bagno pubblico

Sembra di essere in un sobborgo del Terzo Mondo dove fame e disperazione danno vita al degrado più assoluto. Invece siamo in pieno Occidente, in Europa. Siamo a Napoli.

Al Corso Arnaldo Lucci, nella zona della Stazione Centrale, si erge un’immane discarica a cielo aperto. I contenitori dell’indifferenziata contengono solo in minima parte l’enorme quantità di rifiuti che si riversa sul marciapiede ed in strada. Una discarica che è anche una sorta di punto di ritrovo per disperati e senzatetto che rovistano tra i rifiuti in cerca di oggetti che possano risultare utili e che utilizzano l’area come una toilette a cielo aperto.

Racconta un cittadino:

«Corso Arnaldo Lucci, angolo Galileo Ferraris dove stava l’INPS. Sembra di stare in un sobborgo di Bombay, è diventata una discarica e un gabinetto a cielo aperto. Non si può più usare il marciapiede, siamo costretti ad attraversare per strada con il rischio di finire investiti»

Scene degradanti come questa sono inammissibili in qualsiasi posto, figuriamoci in una città come Napoli che ospita tanti turisti. Non si tratta solo di decoro ma anche di sicurezza pubblica e di questioni igienico-sanitarie. Non si hanno a disposizione i mezzi anche tecnologici per prevenire lo sversamento selvaggio ed illecito di rifiuti? Sembra di sì, al centro storico si sono installati i primi cassonetti ‘intelligenti’. Perché non prevederli nelle zone a rischio come il Corso Lucci che, certamente, lo è?

Fabio De Rienzo

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