GENOVA – La prima promessa elettorale è stata mantenuta solo a metà. I pasticcini della moglie sono arrivati, ma solo in ufficio e non anche in Sala Rossa. C’era grande attesa per il primo consiglio comunale genovese dopo l’elezione del sindaco Marco Bucci a presidente della Regione Liguria. Giornalisti assiepati per aspettare il suo arrivo in aula, peraltro nel giorno del 65esimo compleanno del sindaco-presidente. Lui arriva puntuale, poco prima che suoni la campanella che preannuncia l’appello e dopo una riunione volante con l’assessore di Fratelli d’Italia, Antonio Gambino. Si ferma a parlare qualche istante, ma notizie non ne dà. L’umore sembra disteso, nonostante oggi non si possa votare la prima delle tre delibere consecutive che comporteranno la sua decadenza da primo cittadino e l’insediamento ufficiale in Regione: un bug nel sistema informatico del Tribunale ha allungato i tempi, per cui si deve slittare alla prossima settimana.
Intanto, prosegue il lavoro sottotraccia per impostare la nuova giunta regionale e riassestare quella in Comune, che il vicesindaco Pietro Piciocchi condurrà al voto la prossima primavera. Tra le cose serie, conferma l’indiscrezione che lunedì metterà tutti i coordinatori regionali dei partiti e delle liste civiche attorno a un tavolo per fare il punto su chi farà parte della nuova squadra in piazza De Ferrari. “Faremo una bella riunione”, sorride sfregandosi le mani. E conferma anche che, salvo sorprese delle prossime settimane, in giunta non ci sarà l’attuale super assessore comunale Matteo Campora: “Ne abbiamo parlato insieme, è una sua scelta”.
Poi, si torna al faceto. “Non sapete quante persone oggi mi hanno mandato audio e video di Maryln Monroe che canta ‘Happy birthday, mister president’. Tra l’altro non aveva neanche una gran voce- ride- tra i messaggi di auguri e quelli di congratulazioni per le elezioni, ho il cellulare bloccato. Non riesco neanche più ad aprire Whatsapp”. Motivo per cui confessa di non avere ancora visto l’imitazione che Paolo Kessisoglu ha fatto di lui a “Di Martedì” su La7, quando spiega come si mangia la focaccia. E aggiunge: “Sono un po’ dispiaciuto perché in sette anni Maurizio Crozza mi ha preso in giro solo una volta sul desalinizzatore”. Da un siparietto all’altro. Bucci risponde presente all’appello dagli spalti riservati alla stampa. Pure in questo caso non lesina battute, quando legge sugli schermi dell’aula “Orlando”, che non c’entra con Andrea, suo avversario alle regionali, ma è il cognome della segretaria generale del Comune che fa l’appello: “Orlando anche qua no, dai”, sorride.
Poi, entra in aula mentre c’è un applauso. “Per chi è?”, chiede. Magari pensando che fosse un augurio per il suo compleanno o un complimento per l’elezione a governatore. E, invece, è per il segretario e capogruppo del Pd, Simone D’Angelo, ieri diventato papà. Bucci si aggiunge alle congratulazioni, ma quando scopre che il nome scelto per il neonato è uguale a quello del vicesindaco, scherza puntando D’Angelo: “Vedrai cosa ti faccio in consiglio regionale”. Poco prima, sempre riferendosi alla composizione della prossima assemblea legislativa regionale, non aveva preso posizione sul tema Orlando sì-Orlando no: “Io lo vorrei, ma dipende da lui. Non mi metto a dare consigli. Più che altro dicono che si candida sindaco e allora Luca Pirondini cosa fa?”.
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